È tornata in libertà, dopo 53 anni trascorsi in cella, Leslie Van Houten, uno degli “angeli della morte” della setta di Charles Manson che, alla fine degli anni Sessanta, seminò il panico a Los Angeles. La donna, oggi 72enne, è stata “graziata” dal governatore della California che, qualche settimana fa, aveva scelto di non impugnare la decisione della Corte d’Appello di concederle la libertà vigilata.
È grata che le persone riconoscano che non è più la stessa persona che era quando ha commesso gli omicidi,
ha dichiarato la sua legale, l’avvocata Nancy Tetreault. Non tutti, però, hanno accolto positivamente la notizia della sua scarcerazione.
Tornata in libertà Leslie Van Houten: faceva parte della setta di Charles Manson
Leslie Van Houten non aveva neanche 20 anni quando, 53 anni fa, entrò in carcere dopo essere stata condannata per uno degli omicidi commessi dalla famigerata setta di Charles Manson, attiva alla fine degli anni Sessanta a Los Angeles, in California. Oggi, all’età di 72 anni, è tornata in libertà, ma, almeno per il primo anno, sarà ospitata in una casa di accoglienza, dove dovrà imparare “le abilità di base della vita”, come andare a fare la spesa o usare una carta di credito. A riferirlo ai media americani è stata la sua legale, l’avvocata Nancy Tetreault, spiegando che la donna è cambiata molto da come era quando è stata imprigionata.
Fu condannata all’ergastolo per aver ucciso i coniugi Leno e Rosemary LaBianca insieme agli altri “angeli della morte”, i membri della Manson Family. Era il 1969. La coppia, che gestiva un supermercato, fu sequestrata all’interno della sua abitazione e uccisa in modo brutale. Secondo l’autopsia, la donna fu colpita con oltre 41 coltellate; sul corpo dell’uomo, trovato con un forchettone da cucina infilzato nella pancia, fu incisa la scritta “War” (“guerra”). Un delitto atroce, che seguì di poco quello di Cielo Drive, recentemente rivisitato da Quentin Tarantino nella pellicola “C’era una volta a… Hollywood”.
Io e la mia famiglia abbiamo il cuore spezzato perché ancora una volta ci ricordiamo di tutti gli anni in cui non abbiamo avuto mio padre e la mia matrigna con noi. I miei figli e i miei nipoti non hanno mai avuto l’opportunità di conoscere nessuno dei due, il che è stato un enorme vuoto per la mia famiglia,
ha detto all’Associated Press Cory LaBianca, figlia di Leno, commentando la notizia della scarcerazione di Van Houten, già annunciata nelle scorse settimane.
L’eccidio di Cielo Drive
L’omicidio dei coniugi LaBianca, a cui anche Van Houten prese parte (nel corso degli interrogatori dichiarò di aver tenuto una federa sopra la testa di Rosemary mentre gli altri la accoltellavano, prima che lei stessa la colpisse, quando era già morta), avvenne il giorno successivo a quello di Cielo Drive. In quell’occasione la donna non c’era.
Era la notte tra l’8 e il 9 agosto del 1969. Quattro membri della famiglia Manson entrarono in casa dell’attrice Sharon Tate e del marito, il regista Roman Polanski (assente al momento dei fatti), mentre era in corso una festa. Uccisero 5 persone: oltre a Tate, incinta di otto mesi, i tre amici con cui stava trascorrendo la serata e un ragazzo di 18 anni che avevano visto uscire dalla casa del custode.
Fu un vero e proprio eccidio, commesso da Tex Watson (23 anni), Susan Atkins (21 anni) e Patricia Krenwinkel (21 anni) sotto la guida di Manson, che poi si unì alla “missione” successiva, quella contro i LaBianca. Furono tutti arrestati, nei mesi che seguirono. Nel 1971 Manson fu condannato alla pena di morte, poi commutata nell’ergastolo. È morto nel 2017 a causa di un arresto cardiaco.
Leggi anche: Morto in carcere l’Unabomber americano Theodore Kaczynski