Se da una parte il vertice Nato a Vilnius, in Lituania, sta mandando su tutte le furie il presidente dell’Ucraina Zelensky, dall’altra “spinge” il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, a tornare alle minacce. Il linguaggio è quello a cui siamo tristeente abituati e il clou è rappresentato da quelle tre parole: “Terza Guerra Mondiale”. E così, il falco di Putin prende Telegram e scrive:
Il vertice Nato ha deciso di aumentare l’assistenza militare al regime di Kiev. L’Occidente, completamente pazzo, non poteva inventare nient’altro. Prevedibilità di altissimo livello, fino all’idiozia. In effetti, è un vicolo cieco. La terza guerra mondiale si avvicina.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, minaccia la Terza Guerra Mondiale su Telegram.
Consueti, purtroppo, sono anche gli scenari che seguono.
Tokmok è già stata colpita da bombe a grappolo. Quindi, è il momento di scoprire i nostri arsenali di quest’arma disumana.
Monito anche dal ministro della Difesa Shogu sulle bombe a grappolo. E Lavrov: “Trarremo conclusioni in base agli sviluppi della Nato in Finlandia e Svezia.
Di bombe a grappolo, nel pomeriggio, aveva parlato anche il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu:
Né noi, né gli americani, né Kiev abbiamo aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo. Allo stesso tempo, la Russia, rendendosi conto della minaccia che tali strumenti rappresentano per la popolazione civile, si è astenuta e si astiene dall’usarle nell’operazione speciale.
Ma se gli Stati Uniti dovessero fornirle all’Ucraina cambierebbe la prospettiva e “come risposta le forze armate russe saranno costrette a usare armi simili contro quelle ucraine”.
Sempre nel pomeriggio, a ridosso del vertice a Vilnius, era poi intervenuto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov:
Trarremo conclusioni in base a quanto velocemente e profondamente si svilupperà la Nato nel territorio di Finlandia e Svezia.
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