Per chi ha intenzione di effettuare lavori di ristrutturazione nel proprio bagno è attivo il Bonus bagni 2023. L’Agenzia delle entrate ha pubblicato una circolare, nella quale ha chiarito l’ambito di applicazione del Bonus barriere architettoniche, la quale è estesa anche ai lavori sui servizi igienici.
Si tratta di un’ottima possibilità per ottenere uno sconto significativo, per il rifacimento del bagno. Possono accedervi tutti? Chi sono i beneficiari? Spieghiamo chi può approfittare dell’occasione e quali sono i requisiti e le condizioni che bisogna necessariamente rispettare.
Bonus bagni 2023, a chi spetta lo sconto sulla ristrutturazione
C’è ancora molto tempo per ottenere una buona detrazione per le spese di ristrutturazione effettuate sui servizi igienici: il bonus bagni 2023, così come è stato rinominato, rientra nel bonus per le barriere architettoniche, in vigore fino al 31 dicembre 2025.
Tuttavia, per rifarsi il bagno nel 2023 si può optare per due diverse misure: da una parte, il già menzionato bonus barriere architettoniche e, dall’altra, il bonus ristrutturazione.
Le misure permettono di ottenere una significativa detrazione, compresa tra il 50% e il 75%, e tra le spese ammesse nell’agevolazione rientrano anche quelle relative al rifacimento del bagno.
Naturalmente, si tratta di due misure differenti e trovano criteri differenti di accesso. Il bonus barriere architettoniche può coprire fino al 75% delle spese e si applica per i lavori che migliorano l’accessibilità al bagno, per tutti coloro con disabilità motorie. Il bonus ristrutturazione, invece, compensa fino al 50% della spesa, solo quando vengono effettuati interventi di manutenzione straordinaria.
Entrambe le misure, però, seppur prevedendo requisiti e condizioni differenti permettono di beneficiare di uno sconto per la ristrutturazione del proprio bagno.
Requisiti del bonus barriere architettoniche
A chiarire che il bonus barriere architettoniche è esteso anche ai lavori sui servizi igienici è stata l’Agenzia delle entrate, il 23 giugno scorso.
L’Agenzia ha precisato che con questa agevolazione, tutti coloro che intendono migliorare l’accessibilità di un immobile, incluso il bagno, possono ricevere uno sconto fino al 75% delle spese sostenute. Il bonus resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025.
Quali interventi rientrano nella misura?
- Installazione di un ascensore o un montascale per arrivare ai servizi igienici;
- Allargamento delle porte;
- Nuovi sanitari che agevolino l’uso alle persone con disabilità motorie;
- Nuovi pavimenti;
- Impianti aggiuntivi.
La misura, come abbiamo detto, copre il 75% delle spese sostenute fino ad un tetto di spesa massimo di 50.000 euro, per le villette unifamiliari e per gli immobili siti in condominio. La misura è spalmabile in 5 anni, come detrazione fiscale, o tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Chi può richiedere il bonus? I proprietari di tutte le tipologie di immobili (anche studi commerciali, professionali e capannoni), ma il tetto di spesa varia in base alla categoria:
- Edifici unifamiliari, fino a 50.000 euro;
- Singole unità immobiliari site in edifici da 2 a 8 unità, 40.000 euro;
- Edifici con più di 8 unità, 30.000 euro.
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Requisiti del bonus ristrutturazione
Il bonus ristrutturazione è valido fino al 31 dicembre 2024 e ammette tutti i lavori effettuati per la ristrutturazione della propria abitazione. La misura prevede uno sconto del 50%, con una soglia di spesa fino a 96.000 euro.
A differenza del bonus barriere architettoniche, il bonus ristrutturazione si applica solo agli edifici residenziali. Sono esclusi dalla misura gli uffici e gli studi professionali. Il bonus spetta ai proprietari che sostengono spese per interventi di ristrutturazione su abitazioni, strutture unifamiliari e condomini ad uso civile.
Quali lavori sui bagni copre la misura? Il bonus si applica solo alle attività considerate come ristrutturazione. Ciò vuol dire che la sostituzione dei servizi igienici non è dalla misura.
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