Dal caso Santanché a quello Delmastro, passando per le parole del presidente La Russa sulla vicenda che ha coinvolto suo figlio, la questione giustizia è tornata centrale nel dibattito politico. Gli eventi delle ultime settimane hanno infatti complicato il rapporto tra la maggioranza – in particolare FdI – e magistratura. Tra gli strascichi della nota rilasciata la scorsa settimana da palazzo Chigi – nella quale si accusavano le toghe di rivestire il ruolo di opposizione – e i continui attacchi di Pd e M5S, dunque, questi giorni di luglio sembrano davvero di fuoco per l’Esecutivo e, soprattutto, per la presidente Meloni.

Caramiello, (M5S): “Su Santanché la Meloni deve prendere una posizione chiara”.

Il caso Santanché, tutto fuorché dimenticato, continua a mettere in difficoltà il Governo Meloni. Nonostante le pressanti richieste delle opposizioni – e la presentazione di una mozione di sfiducia alla ministra da parte dei 5 Stelle – la presidente del Consiglio non ha infatti ancora commentato l’inchiesta che ha travolto la titolare del ministero del Turismo.

La vicenda Santanché, tuttavia, non è l’unica su cui la premier Meloni dovrà riferire. A complicare ulteriormente il quadro degli ultimi giorni sono intervenute, infatti, la riapertura del caso Delmastro e la notizia della vicenda che in questi giorni sta colpendo il figlio del presidente del Senato La Russa, accusato da una ragazza 22enne di violenza sessuale.

L’avvicendamento di questi fatti non ha lasciato, come è evidente, indifferenti le opposizioni, come spiega in questa intervista esclusiva per TAG24 Alessandro Caramiello, deputato del Movimento 5 Stelle che accusa il Governo anche in relazione alla costituzione della Commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid.

Onorevole Caramiello, cosa pensa del caso Santanché e come giudica il silenzio della presidente Meloni?

“Sembrerebbe che la Santanché abbia mentito al Senato il 5 luglio scorso, soprattutto in relazione alla questione della cassa integrazione a zero ore. Noi abbiamo più volte richiesto che la ministra riferisse, per rispetto istituzionale, anche alla Camera. Dopo quanto è emerso noi vogliamo che la Santanché si dimetta, dato che è evidente che non possa più rappresentare le istituzioni. Su questo punto stiamo sollecitando con forza anche la presidente Meloni. Il silenzio assordante della presidente del Consiglio non fa bene alle istituzioni che, ricordiamo, rappresentano i cittadini. La Meloni deve prendere una posizione chiara”.

In questi giorni si parla molto della vicenda che vede coinvolto il figlio di La Russa. Come ha giudicato le parole del presidente del Senato a difesa del figlio?

“A me dispiace molto per quello che è accaduto a questa ragazza che deve essere protetta e difesa. Comprendo da padre le esternazioni di La Russa, ma non posso farlo dal punto di vista istituzionale. Si dovranno fare tutte le verifiche del caso ma è certo che questa ragazza vada ascoltata e tutelata. Il Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, non può permettersi di mettere bocca su una situazione così delicata”.

Si attende l’autorizzazione del Presidente Mattarella affinché il disegno di legge Nordio sulla giustizia possa arrivare alle Camere. Quali sono secondo lei gli aspetti più critici della riforma della giustizia?

“Adesso il presidente Mattarella si dovrà esprimere. Noi confidiamo nel nostro Presidente della Repubblica affinché possa intervenire, se dovessero essere necessarie delle modifiche, quanto prima”.

La scorsa settimana è stata approvata la Commissione d’inchiesta sul Covid. Cosa ne pensa?

“Il presidente Conte e l’ex ministro Speranza sono stati molto chiari. Sicuramente tutti noi nel 2020 abbiamo dovuto affrontare una situazione totalmente nuova come la pandemia, ma questa commissione pone la vicenda su un piano politico completamente sbagliato. La magistratura ha già dato risposte su Conte e Speranza, dunque questa criminalizzazione voluta dalla maggioranza è inaccettabile.

C’è da dire poi che questa commissione d’inchiesta esaminerà l’operato dell’allora Governo tralasciando completamente le Regioni che invece hanno la competenza sulla gestione della sanità. Sappiamo che la maggior parte delle Regioni sono a trazione centrodestra. Capisce bene come sembra sia fatto apposta”.

La maggioranza sostiene però che lo scopo di questa Commissione è quello di comprendere gli errori fatti al fine di non ripeterli. Lei non crede in questa intenzione?

“No, perché ripeto che la magistratura ha archiviato qualsiasi ipotesi di responsabilità di Conte o Speranza. Se fossero state incluse le regioni nell’ambito di indagine avrei capito lo scopo. Così no. Io credo che se il Governo Conte non avesse preso determinate scelte oggi staremmo piangendo ancora più morti”.

Secondo Lei il nostro Paese ha appreso la lezione imparata durante la pandemia oppure c’è ancora tanta strada da fare per rimettere al centro delle politiche nazionali il tema sanità?

“Io credo ci sia sempre da imparare. Chiaramente l’obiettivo è puntare sempre sulla prevenzione, ma nel caso di specie era veramente impossibile prevedere quanto poi è accaduto. Effettivamente l’Italia era impreparata, e per questo qualsiasi Governo avrebbe avuto delle serie difficoltà.

La sanità deve essere messa al centro di qualsiasi agenda politica. Io auspico che questo Governo lavori in questa direzione: dobbiamo eliminare le lunghe liste di attesa e tutto ciò che non funziona. Dobbiamo ricordare però che le competenze in materia di sanità sono regionali. Per questo credo sarebbe meglio si gestisse la sanità dall’alto, e non con la frammentazione che porta alcune regioni a fare meglio e altre peggio”.