Greta Thunberg davanti al Parlamento Ue: l’attivista per il clima è a Strasburgo per sostenere l’approvazione della legge per il “ripristino della natura”. La giovane ha preso parte al presidio organizzato dal gruppo dei Socialisti, dei Verdi e delle Sinistre davanti all’Eurocamera.

Proprio a Strasburgo è previsto per domani, mercoledì 12 luglio, il voto sulla cosiddetta Nature Restoration Law. In caso di approvazione, la legge renderebbe obbligatorie una serie di norme in favore della protezione della natura e il ripristino degli habitat europei.

Ad annunciare la sua partecipazione al presidio è stata la stessa Thunberg attraverso un tweet. Nel messaggio, l’ambientalista ha invitato gli eurodeputati “a sostenere questa legge”.

Gli chiediamo di non respingerla ma a sostenere un testo il più forte possibile. Per mitigare la crisi climatica e arrestare la perdita di biodiversità, dobbiamo ripristinare la natura.

Thunberg al Parlamento Ue, l’attivista dal presidio sul clima: “Fino ad oggi i politici hanno tradito la nostra fiducia”

Intervenendo dal presidio in sostegno alla norma europea, Greta Thunberg ha preso la parola accusando la politica sulla questione climatica.

Fino a oggi i politici hanno dimostrato di aver sempre tradito la nostra fiducia. Hanno avuto molte opportunità di dare valore alle loro azioni ma hanno fallito tutte le volte, oggi speriamo che dimostrino il contrario. Chiedo agli eurodeputati di non bocciare questa legge e anzi di votare per un testo il più forte possibile.

Contrariamente a quanto preventivato, l’attivista svedese non incontrerà il capogruppo del Partito Popolare Europeo Manfred Weber a margine del dibattito in Aula. Lo ha rivelato con dispiacere Dirk Gotink, portavoce di Weber.

È un peccato che Greta Thunberg non entri al Parlamento europeo. Non vedevamo l’ora di discutere con lei. Il nostro invito è ancora valido.

L’ultima apparizione di Thunberg e degli attivisti per l’ambiente in pubblico è datata 23 giugno scorso. Uno “sciopero climatico” andato in scena a Parigi proprio durante il vertice globale sulla finanza, voluto e organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron. La settimana seguente, la 20enne aveva incontrato Volodymyr Zelensky per discutere sulle conseguenze ambientali della guerra in Ucraina.

Nature Restoration Law, favorevoli e contrari

Se da un lato la norma sul “ripristino della natura” è appoggiata dalle associazioni ambientaliste non si può dire lo stesso degli agricoltori, che si sono scagliati contro il provvedimento. Nel mirino, in particolare, le ipotesi di ridurre le aree coltivate e le monocolture intensive e di diminuire l’uso di pesticidi e fertilizzanti.

Per dare supporto alla propria tesi, Copa-Cogeca, sindacato degli agricoltori e delle cooperative agricole europee, fa leva sui rischi per le aree destinate alle attività agricole, forestali e orticole. Una posizione spiegata dal segretario generale dell’ente, Pekka Pekkonen.

Ridurremmo di fatto la nostra capacità di produrre cibo e saremmo più esposti alle importazioni che noi e tante Ong e organizzazioni considerano rischiose. Vogliamo produrre cibo per i cittadini europei e questa legislazione minaccia seriamente questo obiettivo del nostro settore.

Dal canto suo Virginijus Sinkevičius, commissario Ue all’Ambiente, ha allontanato tali ipotesi in un’intervista a Politico.eu. Secondo lui sono gli stessi cambiamenti climatici, e non l’Unione Europea, la causa delle sfortune per gli agricoltori.

La legislazione non è una minaccia. È molto difficile per me capire queste argomentazioni, la realtà racconta una storia diversa.