Dopo Mediaset e Rai arrivano anche i nuovi palinsesti di La7 per l’autunno del 2023. La tv di Urbano Cairo ribadisce con orgoglio di essere competitiva rispetto ai due giganti, dove ci saranno storiche conferme ma anche grandi novità. A farla da padrone come sempre sarà l’approfondimento politico, con un volto sorprendente al posto di Myrta Merlino passata a Cologno Monzese.

Palinsesti La7 autunno 2023, le conferme del gruppo storico con Mentana e Gruber

Urbano Cairo presenta i palinsesti di La7 parlando di continuità rispetto al passato:

“Un palinsesto che va molto nella continuità. Molti i programmi vengono confermati, perché hanno avuto importanza nel dare identità alla rete. Mentana, Otto e mezzo, DiMartedì, Atlantide, PiazzaPulita, Propaganda Live, Eden e tutti i programmi della giornata come Omnibus, Coffee Break, L’Aria Che Tira, Tagadà, Il Novecento. Confermato anche Lingo, ma non sappiamo chi lo condurrà”.

Tra i volti la rete continuerà a puntare su Enrico Mentana e Lili Gruber, che si occuperanno come sempre della parte relativa ai telegiornali e all’approfondimento politico. Giovanni Floris, Andrea Purgatori, Corrado Formigli e Diego Bianchi a cui si sono uniti Aldo Cazzullo e Licia Colò.

Le novità di LA7

Quando si passa alle novità la più importante in assoluto è l’arrivo di Gramellini con un programma al sabato in prima serata e poi la domenica con un Faccia a Faccia. Lo scrittore si occuperà poi anche di In Onda diventando dunque uno dei volti più importanti della rete. Tra le altre grandi novità ci sono anche David Parenzo al posto di Myrta Merlino nel day time con “L’aria che tira”. Anche lo storico Alessandro Barbero avrà un programma tutto suo arricchendo l’offerta culturale della rete.

Niente Fabio Fazio per La7

Per un breve periodo si era parlato anche della possibilità chePalinsesti La7 autunno 2023 Cairo foto ansapotesse diventare il nuovo volto di punta di La7 al posto di Massimo Giletti, ma così non è stato e Urbano Cairo spiega come in realtà non sia mai stata neppure un’ipotesi:

“Ho avuto un contatto con lui anni fa, lo incontrai con Caschetto a casa sua. Si fecero ipotesi, cui non demmo seguito. Era una conoscenza più che altro. In questa occasione non ci siamo sentiti e non abbiamo avuto alcun tipo di contatto”.

La smentita sul possibile acquisto di Mediaset

Urbano Cairo è intervenuto proprio a proposito del futuro di Mediaset, smentendo categoricamente che il suo gruppo possa rilevare la proprietà dalla famiglia Berlusconi:

“Ho già citato Berlusconi, ho avuto la fortuna di lavorare con lui per quasi 15 anni, c’era un rapporto personale e molto bello, mi è molto dispiaciuto. Per quel che riguarda Mediaset, mi è molto dispiaciuto che sia uscita a inizio maggio una notizia in cui si ipotizzava una cordata italiana in cui andrei a prendere consigli per questa cordata da Walter Veltroni. Mi è sembrata una cosa come minimo traballante, tutto credo possa fare Veltroni, tranne che l’organizzatore e concepitore di un progetto che vada a prendersi Mediaset. Da lì molte cose sono state ricicciate e mi è dispiaciuto molto, soprattutto perché era l’ultima cosa alla quale avrei pensato. Volendo entrare in uno specifico finanziario, è che Mediaset non è nemmeno un’azienda contendibile, oltre al fatto che non ci penserei mai nel momento in cui una persona a cui sono stato legato ha problemi di salute. Inoltre ho sempre avuto grande simpatia per Pier Silvio, che conosco da quando aveva 12 anni”.  

Il pensiero sui reality show: “Non sono roba per La7”

Urbano Cairo è incalzato anche sul genere reality show, che sarebbe anche quello ideale per un eventuale sbarco di Barbara D’Urso, ma anche qui la chiusura è netta:

“È evidente come siano una cosa lontana da noi, non siamo entrati in quel segmento. Non so cosa farà Pier Silvio Berlusconi, rinunciare ai reality non è facile, quando fai certi ascolti è complesso. Probabilmente è un suo desiderata prendere le distanze da quel genere. È come quando i settimanali iniziarono a fare un uso eccessivo dei gadget e non fu facile prendere le distanze. Ma era una cosa non bella, succedeva che i gadget rendevano moltissimo, tu vendevi molte copie e ti sembrava di avere un giornale molto sano. Il direttore non era così attento e avveduto nel rendersi conto che le copie erano motivate più dal gadget che dal prodotto editoriale”. 

La7 dunque è pronta alla nuova stagione televisiva, mantenendo la filosofia che da sempre la contraddistingue.