Un uomo di Vimercate violenta sessualmente e minaccia di morte la sorella di soli 12 anni. Nelle ultime ore i Carabinieri hanno messo in pratica il mandato di arresto nei suoi confronti emesso dalla corte di Appello di Bologna. La vittima era infatti riuscita a chiedere aiuto alla madre e a denunciare gli orrori alle autorità. La Magistratura ha già provveduto a condannare il soggetto alla pena di 5 anni e 4 mesi.

Si tratta di un 30enne originario del Sud America ma da tempo residente nella città di Vimercate, in provincia di Monza. All’epoca dei fatti, l’uomo viveva insieme alla vittima a Bologna. Qui si sono consumati gli orrori. La Magistratura lo ha ritenuto colpevole di violenze sessuali nei confronti della sorellastra adolescente.      

I fatti risalgono a qualche anno fa. La vittima ha trovato solo ora il coraggio di esporre alle autorità tutti gli abusi subiti nonostante l’uomo l’abbia minacciata di morte se avesse rivelato tutto.

Vimercate violenta e minaccia la sorella: abusi iniziati nel 2019

Dai racconti emerge che le violenze sessuali erano iniziate nel 2019 ed erano proseguite fino alla fine del 2021. All’epoca dei primi abusi subiti, la ragazzina aveva solo 12 anni. Le indagini hanno confermato come l’adolescente in questo periodo di tempo abbia vissuto in un completo regime di terrore. Il fratellastro, nato da una precedente relazione della madre, avrebbe costantemente approfittato sessualmente della ragazzina.

Dapprima il ragazzo avrebbe iniziato con pure lusinghe ma ben presto le attenzioni sarebbero diventate via via più insistenti. Le avances si sono poi trasformate in abusi fisici, fino a che la ragazzina sarebbe stata costretta a consumare rapporti sessuali contro il proprio volere.

Nei tre anni in cui le violenze sono andate avanti, il ragazzo oggi 30enne avrebbe minacciato di morte la sorella se questa avesse rivelato tutto alla madre o ancora peggio alle autorità.

Le violenze sarebbero avvenute tutte nell’appartamento dove i due vivevano a Bologna. La ragazzina avrebbe avuto intenzione di raccontare quanto il fratellastro compieva su di lei già tempo prima ma era stata fermata dalle minacce. Il 30enne infatti sarebbe arrivato al punto di minacciare la sua vita e quella dei suoi genitori se avesse rivelato tutto.

Solo nel Settembre del 2021 l’adolescente ha trovato il coraggio per confidare gli abusi di cui era vittima alla madre. È stata proprio la donna a rivolgersi ai Carabinieri di Bologna e denunciare le violenze subite dalla figlia.

Pedinava la ragazzina per controllare le sue frequentazioni

La ragazza avrebbe preso così coraggio con la tutela delle forze dell’ordine e avrebbe rivelato altri dettagli della condotta del fratellastro. Il 30enne infatti non si sarebbe limitato agli abusi ma avrebbe costretto la sorellastra a prendere la pillola per evitare possibili gravidanze.

Il giovane avrebbe completamente perso la testa e avrebbe messo in pratica una costante attività di controllo della sorellastra. Forse in preda ad una morbosa gelosia, le avrebbe impedito di frequentare amici della sua età ed era arrivato persino a pedinarla per controllare i suoi movimenti e la sua compagnia.

Le indagini hanno accertato che il 30enne avrebbe creato anche profili social falsi con il solo intento di monitorare i suoi post. L’adolescente ha confidato che il fratellastro l’avrebbe poi obbligata a cancellare ogni comunicazione di messaggistica telefonica e su i vari social network per eliminare ogni possibile sospetto da parte dei genitori.

Le indagini hanno portato in poco tempo a confermare quanto raccontato dalla vittima. Ne era nato dunque un processo penale a carico del 30enne con l’accusa di violenza sessuale, stalking e minacce di morte alla sua congiunta.

La corte di Appello di Bologna ha poi ritenuto inammissibile il ricorso dalla Corte Suprema di Cassazione e ha così condannato il 30enne a 5 anni e 4 mesi di reclusione forzata. I Carabinieri lo hanno così prelevato da Vimercate, dove attualmente l’imputato risedeva, e lo hanno condotto nel carcere a Monza per scontare la sua condanna.