16enne di Arezzo salva la vita ad un uomo. Si tratta di un intervento provvidenziale quello messo in atto da tre giovani ragazzi, tutti minorenni che nonostante la giovanissima età, di fronte al malore improvviso di un 50enne, non si sono persi d’animo e con sangue freddo hanno usato il defibrillatore della vicina chiesa riuscendo a salvargli la vita.
“Hanno agito con sangue freddo, coraggio e altruismo”, ha commentato don Alessandro Conti, parroco della chiesa di San Marco e testimone oculare di quanto accaduto nella città toscana.
“Abbiamo agito come ci insegnano a scuola”, hanno spiegato i tre ragazzi.
Arezzo 16enne salva la vita ad un uomo: cosa è successo
Tutto è accaduto in pochi minuti durante la festa per la fine dei campi estivi alla parrocchia di San Marco La Sella in provincia di Arezzo. Tra i presenti anche un uomo sui 50 anni insieme a suo figlio quando viene colto improvvisamente da un infarto cadendo a terra davanti agli occhi di tutti.
Molti dei presenti sono rimasti pietrificati per la paura, ma i ragazzi che facevano parte dello staff dei campi non si sono persi d’animo. Capita la gravità della situazione infatti sono immediatamente intervenuti.
Una ragazza ha subito chiesto al telefono l’intervento di un’ambulanza. Nel frattempo altri ragazzi degli scout si sono preoccupati di allontanare e tranquillizzare i bambini ancora presenti tra cui lo stesso figlio dell’uomo visibilmente sotto shock.
Il gesto che ha salvato la vita dell’uomo lo ha fatto però Alessandro, 16 anni, che senza esitare ha afferrato un defibrillatore attaccato al muro della chiesa, ha fatto allontanare tutti per agire in sicurezza ed ha eseguito le pratiche imparate in un corso a scuola.
Quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto il cuore del 50enne aveva già dato segni di ripresa. Così il medico ha preso in carico il paziente e le sue cure sono continuate all’ospedale San Donato.
La coordinatrice dei campi estivi Sara Tanganelli ha commentato così l’episodio:
“È una storia a lieto fine grazie a un gruppo di ragazzi quasi tutti minorenni. Abbiamo ricevuto un messaggio e una foto da questo babbo e lo abbiamo visto sorridente, anche i medici ci hanno detto che in un infarto del genere i primi momenti sono fondamentali e quindi quello che ha fatto il nostro ragazzo di 16 anni è stato determinante per la sua vita”.
Le parole del ragazzo
Il ragazzo che ha salvato la vita al 50enne si chiama Alessandro Dioni, ha 16 anni e ha raccontato come si sente oggi, dopo il gesto da eroe che ha salvato una vita.
Il giovane ha infatti detto:
“Non ho fatto corsi di primo soccorso, solo delle lezioni a scuola, di quelle con i manichini per capire i movimenti. Ero sul muretto di confine, stavo parlando con degli amici: ho sentito alle spalle un rumore secco. L’uomo era steso a terra e cercava di respirare così siamo corsi da lui. Qualcuno ha chiamato il 118, gli ho tirato su la maglia per controllare il battito cardiaco che però non c’era più. Ho chiesto se ci fosse un defibrillatore e mi hanno detto che era accanto alla porta della chiesa, ce lo aveva lasciato don Silvano Paggini, il vecchio parroco. Sganciato il portello l’ho portato dove serviva. Ho capito che l’alternativa era lasciarlo morire”.
Alessandro ha così cominciato il massaggio cardiaco, regolare, continuo, come gli avevano detto a scuola.
“Un signore, purtroppo non so il nome, mi ha dato il cambio sul massaggio cardiaco mentre io davo altre scosse”. Una lotta contro l’infarto. “Il cuore gli si è fermato tre volte ed è sempre ripartito”.
Dopo la terza scossa il cuore è finalmente ripartito e al suo posto sono arrivati i soccorritori. “Non lo hanno intubato ma gli hanno iniettato qualcosa di forte”.
A guidare il 16enne le indicazioni stesse del defibrillatore, secondo una logica che renderà felice il leader del 118 Massimo Mandò. “È chiarissimo, ti indica cosa fare alla perfezione”.