Negli scorsi giorni si è parlato del fantomatico «effetto Berlusconi», quel benefico apporto di nostalgia e vecchi ricordi che, alla morte dello storico leader e fondatore di Forza Italia, si è addensato attorno al partito, gonfiando i suoi consensi. Effetto che, a quanto sembra dagli ultimi sondaggi, sembra aver già esaurito la sua spinta, portando alcuni a chiedersi che ne sarà ora di FI e dell’eredità politica di Silvio Berlusconi.

Sulla questione si è espresso Antonio Tajani, tra i fedelissimi del partito e coordinatore nazionale di FI, che ai microfoni di Repubblica ha spiegato di non aver riscontrato apprensione all’intento del gruppo:

Contano i numeri reali: in Molise abbiamo avuto il 12, il doppio del Carroccio. Balle, insomma. Quanto meno con me, nessuno ha manifestato preoccupazione all’interno del partito.

Le parole del coordinatore nazionale arrivano proprio pochi giorni prima del Cn, che si terrà sabato e in cui si discuterà anche della prossima strategia politica di Forza Italia.

Tajani risponde agli attacchi sulla sua figura: “Io appiattito? Tesi bizzarra”

Al di là del calo di consensi alle urne, diligentemente smentito, altre riserve sono state recentemente espresse sui volti che Forza Italia potrebbe assumere ora che Silvio Berlusconi ha lasciato vacante il suo trono. Nel mirino è finita proprio la figura di Antonio Tajani, accusato di aver «appiattito» la sua linea politica sulle strategie dei due alleati più estremi, perdendo quella caratteristica moderazione che serviva a Forza Italia per restare un elemento fondamentale all’interno del Governo.

Tajani si difende a spada tratta, ribadendo la sua lealtà nei confronti di FI e dell’Esecutivo di cui fa parte:

Io appiattito? Cioè mi accusano di essere leale e in linea col governo del quale sono vicepresidente e nel quale FI esprime cinque ministri? Davvero bizzarra come tesi. Perché dovrei fare una guerriglia al mio governo? Se avessi intenzione di farla, mi dimetterei un attimo dopo, per coerenza.

E sulla gestione delle pretese degli alleati più estremi, ricorda la presa di distanza dagli accorti con i tedeschi di Afd e con Marine Le Pen in Europa, ipotizzate con favore da Salvini:

Io coi nazisti e con la destra estrema non mi alleerò mai, su questo non sono disposto a compromessi. Lo dico e lo ripeto, anche se la cosa non farà piacere al leader della Lega. Ecco, non credo di poter essere accusato di appiattimento nei confronti dei sovranisti.

Infine, Tajani torna a difendere la sua figura all’interno del partito:

Sono un politico che ha rinunciato a 500 mila euro di liquidazione da presidente, perché c’era la crisi economica e volevo dare un segnale. E ancora c’è qualcuno che vorrebbe farmi la morale? Sfido chiunque a venire allo scoperto. Sabato c’è il Consiglio nazionale. Vorrei che chi la pensa in maniera difforme lo dica apertamente. Anzi, si candidi al posto mio alla presidenza del partito. Confrontiamoci, mettiamoci alla prova. Io non ho nulla da temere.

Tajani: “Rapporto con la famiglia Berlusconi sempre molto attivo”

Antonio Tajani si esprime anche sul rapporto con la famiglia di Silvio Berlusconi, che sarebbe «tutt’altro che disinteressata» nei confronti del partito, tanto da seguire e informarsi continuamente sulla situazione interna.

Io con Marina parlo ogni giorno, per essere chiari. E anche con suo fratello. C’è un dialogo costante con Gianni Letta e con Fedele Confalonieri. Di cosa parla esattamente chi allude senza sapere?

Rilancia e accusa Tajani.

Il coordinatore nazionale di FI ribadisce anche il posizionamento del partito all’interno dell’ambito europeo, in cui, secondo Tajani, gli azzurri giocano un ruolo fondamentale di ago della bilancia.

Faccio notare che al Cn di sabato non ci saranno né Giorgia Meloni né Matteo Salvini ma il leader del Ppe, Manfred Weber. Perché Forza Italia è parte fondamentale della famiglia popolare europea e resta il suo punto di riferimento nel nostro Paese.

E per quanto riguarda la soglia del 4 per cento alle Europee, che qualcuno ha definito «a rischio», Tajani non ha dubbi:

Mai esistito quel rischio. Basta leggere i voti reali, quasi sempre ben superiori a quella soglia se non oltre il 10 come in Molise e altrove.

Tajani conclude il suo intervento, infine, con una chicca, uno scoop politico con cui l’azzurro intende congelare Matteo Renzi e le insinuazioni riguardo alle defezioni in Forza Italia:

Forse è Matteo Renzi che dovrebbe stare attento alle fughe dalle sue file. Qualcuno va a farsi selfie con lui per ammiccare, lasciare intendere. I fatti sono altri. Con noi è passata Caterina Chinnici, dal Pd. Altri stanno per farlo da altri partiti. E un nome, vi dico, farà davvero clamore.