“Un gentiluomo, tutto sommato. Un gentiluomo singolare e particolare: diceva sempre di no a tutto ma è stato fra quelli che ha fatto di più nella storia della DC. Aveva capacità a prescindere. Forlani non era pavido: ha saputo tutelare i valori della DC e cattolici. Ha difeso un rapporto con il centrosinistra, con i socialisti che era complicato e difficile con Bettino Craxi”. Così Clemente Mastella, politico di lungo corso che ha mosso i primi passi nella Democrazia Cristiana, intervenuto nella trasmissione di Radio Cusano Campus Gazzetta Ladra, condotta e curata da Fabio Camillacci & Lorenzo Capezzuoli Ranchi. parla di Arnaldo Forlani, dei suoi funerali di Stato e della Democrazia Cristiana.
“Della DC è rimasto un senso della storia”
- Sindaco Mastella, cos’è rimasto oggi di quella Democrazia Cristiana?
“Oramai è rimasto un senso della storia, non più un filamento che coinvolge la dinamica attuale. Anche perché oggi i cattolici sono dispersi. Oggi c’è l’inconsistenza e l’inesistenza dei cattolici come tali. Per cui ognuno si muove nei passi e nelle piste dove calca la propria presenza politica prescindendo dagli altri. Sarebbe importante il ripristino di personalità e di un mondo cattolico ma anche con richiami a valori laici conciliabili con i cattolici. Ripristinare un tipo di presenza che non vedo in questo bipolarismo che si è ricreato con Elly Schlein da una parte e con Giorgia Meloni dall’altra si fa fatica a determinare una presenza e una costanza nella vita politica italiana”.
- Lei ha parlato di cattolici dispersi: quanto può valere oggi il voto del mondo cattolico?
“Fa fatica ad emergere. Con un consolidato bipolarismo accentuato, l’area centrale va in difficoltà. Avrebbe potuto incidere se, alle ultime elezioni, il Terzo Polo avesse avuto la possibilità di essere interlocutore determinante al Senato. Altrimenti si porta tutto avanti ma nella direzione sbagliata: meno del 50% della popolazione va a votare, perché un elettore di centro oggi fa fatica a votare una parte o l’altra. Invece se si recupera questa dimensione si recupera anche la dimensione di una democrazia più forte, meno labile e che elimina anche questi attriti che ci sono, ad esempio contro la magistratura. Occorrerebbe un ripristino di una presenza di cattolici in chiave più mite nella presenza politica italiana”.
- Ciriaco De Mita disse: “Una volta alla base dei partiti c’erano le idee. Oggi non ci sono più”. Sarà d’accordo…
Questo spiega anche come mai c’è una fragilità nella governance della comunità che dura pochissimo. C’è una soluzione immediata, una sorta di «effetto drogato» che dura per poco e che viene superato dagli altri che arrivano dopo. Perché non c’è un pensiero politico, che può essere all’inizio minoritario, poi cresce, poi diminuisce. Però rimane. Penso alla Democrazia Cristiana che per tantissimi anni è rimasta. Non credo sia il momento migliore per la civiltà democratica nel nostro Paese, a vedere quello che capita e che è capitato anche negli anni scorsi. Il fatto stesso di rivolgersi ogni volta a personalità esterne alla politica la dice lunga sulla crisi della politica di oggi.
I governi tecnici sono l’incapacità della politica
- Sindaco quindi, i governi tecnici sono lo specchio della situazione?
“Per me il governo tecnico è una limitazione della politica e un momento critico: noi siamo andati avanti per governi tecnici, Cincinnato stette sei mesi. Qua tanti Cincinnato sono durati per anni”.
- Manifesta incapacità della politica?
“Nessuno ascolta più nessuno. Un tempo i politici ascoltavano, ricevevi le persone, parlavi con loro. C’era un sintonizzarsi. E quando la gente ha scoperto l’unità dell’istituzione perché non c’erano più i parlamentari, i partiti ad ascoltare e drenare, c’è stata l’esplosione della collera nei populismi”.
Forza Italia? L’ha inventata la DC!
E poi una curiosità, che ci riporta a ben prima del 1994 quando Silvio Berlusconi rivoluzionò la politica con Forza Italia. Che però qualcuno aveva creato prima, come slogan politico. Come conferma infatti Clemente Mastella,
“Io ero con Silvia Costa esperti di comunicazione della Democrazia Cristiana. Forza Italia fu uno slogan della DC, Forza Italia fu inventata dalla DC. Era uno slogan per le elezioni politiche del 1987. Non so chi fu il pubblicitario che lo conciò e ce lo affidò da portare alla pubblica opinione”.
Il tutto in un momento storico in cui lo scudo crociato della DC rischiava il sorpasso da parte del Partito Comunista e invece, come conferma lo stesso Mastella “tenemmo bene. Andammo male con Ciriaco De Mita solo nel 1983, quando lui divenne segretario. Poi recuperammo nel 1985 e nell’87. Riuscimmo a tenere all’urto di difficoltà anche storiche. L’unico sorpasso del PC fu alle elezioni europee del 1984, quando il Partito Comunista fu sospinto anche dall’onda emotiva dovuta alla morte di Enrico Berlinguer”.