Elly Schlein interviene. La Segretaria del Partito Democratico, che ha avviato una campagna territoriale che vede il partito impegnato in tutto il paese, ha partecipato alla puntata odierna di Metropolis su Repubblica. Ha preso parola su diversi temi a partire da quelli cogenti come le dichiarazioni di Andrea Abodi, Ministro dello Sport, sul coming out del calciatore Jakub Jankto. Le sue parole:

Sarebbe opportuno che chi è nelle istituzioni agevoli questi processi, il coming out è complicato specialmente per chi è nello sport. La politica non solo deve stigmatizzare, ma deve stare al fianco di queste persone. Di che ostentazione parliamo? Dichiarare quello che si è non è una ostentazione. Non è un caso che la Destra, appena arrivata al governo del Lazio, ha tolto il patrocinio al Pride.

Le parole del Ministro, se considerate in combinato disposto con quelle di Ignazio La Russa, sono molto forti per chi è uomo di stato. Elly Schlein non si dice affatto sorpresa e dice:

Non è un caso ma una strategia. Per noi diritti civili e sociali sono inscindibili. Questo governo non sta dando risposta sui diritti ma sta allargando le disuguaglianze. Pensate all’autonomia differenziata e al decreto lavoro che cancella il reddito di cittadinanza. Mi sembrano ossessionati dai diritti civili e che li usano per negare i diritti sociali. La strategia è stare sulle bandierine ideologiche da piantare negli occhi delle fasce più fragili.

Lavori in corso nel partito

I lavori nel PD continuano e vanno avanti sotto l’egida del cambiamento impartito dalla nuova Segretaria. Il processo di rinnovamento viene commentato così da Elly Schlein:

Va molto bene. Sono due settimane che siamo partiti, dopo la direzione nazionale, con un partito unito e compatto. Siamo sui territori per parlare di temi: casa, acqua, lavoro, pnrr. E andremo avanti.

Sullo slittamento a sinistra del Partito Democratico, Elly Schlein non si dice affatto preoccupata. Anzi, dice che la mescolanza tra massimalismo e riformismo sta procedendo bene. E commenta:

Il 75% degli italiani hanno detto di volere il salario minimo, non credo questo sia massimalismo. Poi ovvio che vogliamo tenere insieme diritti civili e sociali. Sì a matrimonio egualitario ma anche a salario minimo e precarietà.

A riprova di questo c’è il tentativo del PD di parlare anche all’elettorato moderato e cattolico:

Vogliamo ritenere che ai moderati non interessi il contrasto alla povertà? Lo stesso Papa Francesco parla proprio di questi temi: emergenza climatica e disuguaglianze.

Salario minimo ed autonomia differenziata

Sì al salario minimo e no all’autonomia differenziata. Questa la sintesi sulle questioni tematiche toccate da Elly Schlein. Sul primo tema ha detto:

Il governo nega l’esistenza dei lavoratori poveri e lo si vede dal fatto che hanno smantellato il reddito di cittadinanza. Il salario minimo rafforza la contrattazione collettiva e fissa una soglia di 9 euro l’ora sotto cui non si può scendere perché non sarebbe più lavoro ma sfruttamento. Non capisco come Meloni possa voltare la faccia a questa proposta.

Sulla riforma Calderoli, invece, è lotta aperta al contrasto. La Segretaria, infatti, ha annunciato una iniziativa a Napoli per dire no al disegno di legge. Il commento:

L’iniziativa a Napoli sarà l’iniziativa di un Partito Democratico unito. Vogliamo contrastare il disegno di Calderoli perché scavalca i territori ed il parlamento. C’è il rischio di spaccare ulteriormente il paese. Il disegno Calderoli non mette un euro in più: vuol dire che non ha interesse a ricucire i divari. C’è anche l’affidamento al criterio della base storica.