Cordialità e strette di mano tra Italia e Lettonia. Per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita istituzionale a Riga sono tanti i sorrisi a 25 anni di distanza dall’ultimo viaggio di un premier italiano da quelle parti.
Anzitutto sono molto contenta di aver finalmente sanato questa mancanza e invito il primo ministro Krisjanis Karins a Roma. Tra i nostri due Paesi, al termine di un ampissimo scambio di vedute, abbiamo infatti notato di essere sulla stessa lunghezza d’onda.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni parla dei punti di contatto con la Lettonia su diversi temi. A partire da Ucraina e sicurezza.
Così la premier nel corso delle dichiarazioni congiunte di fine giornata a Riga. Incontro aperto dal padrone di casa, il suo omologo Krisjanis Karins, che ha accolto l’ospite ringraziandola così:
Tutto quello che avete fatto finora ha aumentato la sicurezza di Lettonia ed Europa.
Primo argomento sul piatto, inevitabilmente, l’Ucraina. Per Giorgia Meloni, che successivamente lascia i microfoni per fare visita alla base Nato di Adazi, a 30 km da Riga,
le posizioni di Roma e Riga sono identiche. Sosteniamo l’Ucraina a 360 gradi anche perché l’Europa possa lavorare sulla propria sicurezza. Questa comunione d’intenti ci conferma che in tema di sicurezza bisogna stare attenti, concentrati e lucidi.
Sull’immigrazione, Roma e Riga concordano sulla necessità di “lavorare sull’origine dei flussi”.
Sul tema migranti, ha detto la premier, bisogna poi “ragionare sui movimenti primari piuttosto che secondari”.
Bisogna intervenire all’origine dei flussi. Se insieme lavoreremo su questo aspetto, potremo fermare l’immigrazione illegale e al contempo garantire nelle nostre società pari diritti. Stiamo cercando di far capire che l’argomento deve essere gestito dall’origine, altrimenti sarà sempre più difficile trovare soluzioni comuni, perché geograficamente e storicamente siamo nazioni diverse.
Economia: le prospettive dalla bilaterale Italia-Lettonia e nel confronto con l’Ue.
Altro punto d’incontro l’economia.
L’Europa è chiamata a importanti scadenze. Al tema delle regole, al patto di stabilità. Dal nostro punto di vista, la sostenibilità ambientale resta fondamentale, ma deve andare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica. Tra Italia e Lettonia gli scambi sono aumentati del 30% e si può fare di più. Si sta lavorando per unire le tre capitali baltiche al resto d’Europa e penso che, con questo rinnovato rapporto anche personale tra me e il primo ministro, si potrà migliorare su questo fronte.
E partendo anche da università e ricerca.
L’Università Tecnica di Riga, importante polo lettone, inaugurerà a breve un centro italo-lettone. Nel frattempo continuano ad aumentare i corsi di italiano. In Europa c’è bisogno delle nostre idee e del livello di diritti su cui abbiamo costruito il nostro continente.
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