Il ministro dello Sport Abodi ha parlato del coming out di Jankto del Cagliari: “Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni” ha dichiarato. Adesso è bufera sul ministro.

Abodi su Jankto: è polemica

Caos sul ministro Abodi dopo le ultime dichiarazioni su Jankto. Il coming out del calciatore è stato oggetto di una discussione che ha anche coinvolto il ministro dello Sport che ha detto in un’intervista che la società può ancora fare qualche passo in avanti. Poi l’uscita infelice:

Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui.

Dichiarazioni che non sono passate inosservate. In tanti hanno contestato il ministro che ha addirittura dovuto chiarire su Twitter le sue parole:

“Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?”.

5Stelle e Pd contro il ministro

Arrivano anche le prime risposte da parte di esponenti della politica. Il capogruppo M5s in commissione Cultura e sport al Senato, Luca Pirondini ha detto che oggi il ministro chiedendo:

“Da quando dichiarare il proprio orientamento sessuale significa ostentare qualcosa? Non pensa Abodi che un mondo con grandi sacche di omofobia come quello del calcio avrebbe bisogno di ben altri messaggi rispetto a questo? Ci faccia capire meglio cosa intendeva e soprattutto cerchi di mostrare rispetto per le persone come il suo ruolo da ministro gli imporrebbe”.

Anche l’eurodeputata del Pd e vice presidente del Parlamento europeo Pina Picierno ha contestato le parole del ministro dicendosi inorridita:

“Resto inorridita per le parole usate dal ministro Andrea Abodi che definisce ‘ostentazione’ la scelta del calciatore Jakub Jankto di dichiarare il proprio orientamento sessuale. Le affermazioni del ministro risultano spiacevoli e inopportune, a maggior ragione perché ricopre una carica istituzionale. Purtroppo si tratta dell’ennesimo segnale che rivela la cultura politica omofoba e retrograda di questo Governo, il cui posizionamento in termini di diritti sembra voler cancellare anni di conquiste e di progresso”.

La deputata del Pd Rachele Scarpa ha definito le parole del ministro come una sparata becera che dimostra tutti limiti che si devono ancora superare nel calcio per dare spazio alle persone che fanno parte della comunità Lgbt:

Caro ministro, bisogna mostrare rispetto per il gesto di coraggio che Jankto ha scelto di fare, stracciando un velo di discriminazione diffuso nel mondo del calcio. Quando si è un personaggio conosciuto come Jankto, dichiarare il proprio orientamento sessuale, purtroppo, non riguarda più la sfera individuale, ma è un atto di coraggio che assume una dimensione pubblica, da accogliere con sostegno e orgoglioso e non con parole di disprezzo omofobo come fatto dal ministro. Piena solidarietà a Jankto. Auspico e sono certa che il mondo dello sport, che è ben più avanti rispetto alle pessime parole del ministro, saprà dare segni concreti contro ogni discriminazione”

Su Twitter scrive Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei deputati, commentando le parole del ministro dello Sport Andrea Abodi:

“Ma proprio non ce la fanno a trattenersi? Oggi è la volta del ministro Abodi. L’unica ostentazione a cui assistiamo è quella di ministri ottusi e chiusi nel loro oscurantismo anni ’50. Sempre contro chi chiede diritti, libertà, giustizia, soprattutto donne e comunità Lgbtqia+”

Sulle parole di Abodi si è espressa anche Giulia Pastorella, deputata di Azione-Italia Viva:

“La toppa peggio del buco. Il ministro Abodi riesce, nel giro di una mattinata, nell’ardua impresa di collezionare due gaffes che poteva risparmiarsi: prima ci fa sapere che a lui le ostentazioni non piacciono, e sarebbe un’opinione come un’altra se non fosse parte del commento al ritorno in Italia di un giocatore che ha fatto coming out; poi ci dice che in realtà non condivide ‘alcune espressioni del Pride’. Questo governo costantemente al limite tra il becero e l’inopportuno sempre lì va a finire, ossessionati dai diritti civili e dalle libertà individuali viste come concessioni o patenti da rilasciare, senza però che nessuno li abbia mai autorizzati a tanto”

In un tweet anche Vladimir Luxuria ha condannato le dichiarazioni:

Caro #Abodi fare coming out non significa “ostentare” ma è un grande atto di coraggio nel calcio. Negli stadi abbiamo assistito a striscioni e cori che ostentano omofobia, razzismo e sessismo. Lo sport di cui Lei è ministro dovrebbe insegnare rispetto di regole e persone #Jankto

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