Larry Nassar, l’ex medico della Nazionale di ginnastica degli Stati Uniti, è stato accoltellato in carcere. Era stato condannato a 175 anni di carcere per possesso di materiale pedopornografico e per molestie sessuali delle ginnaste. Stabili le condizioni dell’ex medico.
L’accoltellamento di Nassar e le condizioni del detenuto
La vicenda ha avuto luogo nel carcere di Coleman, in Florida, dove Nassar stava scontando multipli ergastoli a seguito delle condanne per molestie sessuali su oltre 500 ginnaste della nazionale statunitense. L’ex medico è stato colpito diverse volte alla schiena e al torace dal suo compagno di cella, probabilmente a causa di un litigio fra i due. La polizia penitenziaria sta eseguendo le indagini di rito per accertare l’esatta dinamica dei fatti, che avrebbero avuto luogo domenica sera.
Nassar è stato portato nell’ospedale del complesso penitenziario e le sue condizioni non sarebbero gravi. Al momento non sono disponibili altre informazioni sulla vicenda e molte di queste al riguardo sono state trasmesse all’Associated Press sotto garanzia dell’anonimato.
Chi è Larry Nassar
Nassar è stato l’ex medico della USA Gymnastics e della Michigan State University, condannato a 175 anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di sette capi di imputazione per abusi sessuali con bambini di età inferiore ai 16 anni.
Nassar sta già scontando una pena detentiva di 60 anni con l’accusa di pornografia infantile e ci sono ancora tre capi d’imputazione a suo carico che devono essere dibattuti in tribunale. Nel primo caso, i familiari e 160 delle ginnaste hanno testimoniato o hanno rilasciato dichiarazioni scritte che hanno contribuito alla condanna di Nassar.
Le confessioni di Nassar hanno mostrato come per circa vent’anni le sue molestie avessero coinvolto ginnaste e bambine sotto la sua supervisione, mostrando al contempo che i controlli degli organi competenti sono stati assenti o laschi. Durante i processi si è visto anche che molti collaboratori di Nassar hanno coperto questa vicenda con il proprio silenzio, preferendo coprire una persona che in quel momento era molto potente nel mondo dello sport statunitense.
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