D Lewis Generazione Diabolika, ovvero uno dei reali protagonisti di quella scena musicale che commenta quanto raccontato dal recente prodotto di Prime Video. Pur non negandone la qualità, il dj solleva diverse perplessità sul tono del racconto. La ragione di quel taglio editoriale lui se l’è spiegata in un modo preciso e l’ha snocciolata in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro ennesima chiacchierata dove racconta anche l’uscita dell’album nuovo in vinile in un momento in cui stanno uscendo anche i vinili storici di Dalla e Battisti.

D Lewis Generazione Diabolika, la critica

“Cosa ne penso del documentario di Prime Video? Il primo tempo mi è piaciuto, il secondo no. Non voglio essere distruttivo, ho analizzato la cosa a freddo ed ho capito che è proprio il taglio loro che si muovono o sulla favola in stile “Ultimo” o sul dramma. In quel caso si narrava anche della scomparsa di Lou Bellucci per cui si è scelta questa seconda strada. Facendo così, però, si è perso un aspetto importante di questa storia: non viene omaggiata in maniera ripetuta e eclatante una generazione di ragazzi che dal 2023 al 2009 ci hanno seguito ovunque. Girare per feste era una cosa che, classe 73, facevo ma poi i giovani non facevano più. Con Diabolika è accaduto di nuovo e io lo avrei sottolineato.”

D Lewis Generazione Diabolika, di cosa parla

“E’ un documentario sulla storia del party più famoso degli anni duemila. Il racconto parte da metà degli anni ’90 e dal Muccassassina, dove la regina Vladimir Luxuria, scoprì il talento di Emanuele Inglese. La testimonianza di chi ha reso grande un evento che è diventato un vero e proprio fenomeno di costume. Ci sono io ma anche Lewis, Emix, Paolo Bolognesi, Simone LP, di Henry Pass e di Lou Bellucci.”

Sul ruolo di Pierpaolo Ranieri

“Nel mio nuovo disco c’è tanto di lui. Credo sia una dei bassisti più importanti della scena italiana e non lo dico per piageria. Tra l’altro è un battutista clamoroso. Durante la pandemia ci ha aiutato tanto avere la sua allegria.”

Sul disco nuovo

“Ho immaginato questo album come un club virtuale nel metaverso, dove il mio avatar è un BOUNCER. Perché il buttafuori rappresenta l’immagine della determinazione, che poi l’elemento fondamentale che caratterizza ogni traccia prodotta. Qui la musica suona forte, il bar è aperto e ogni traccia sul la tracklist porta una parte della mia anima e delle mie influenze. Questo progetto rappresenta per me un punto di incontro tra le radici del mio eclettismo e la forza degli artisti coinvolti, creando un mix di suoni e stili che rispecchia il mio percorso artistico e personale. Con questo album voglio celebrare la Club Culture e tutte le sue influenze sulla mia vita e sulla mia musica, offrendo un’esperienza sonora autentica e profonda per tutti gli appassionati del genere.

Sulla scelta del vinile

“Io sono cresciuto con i vinili e i loro artbook. Ecco perché nel mio nuovo album c’è una sorpresa unica. All’interno del packaging ci sono tantissime ricette di cocktail dei migliori barman d’Italia che ho chiesto io personalmente. C’è un sapere prezioso che condivido volentieri con chi entrerà in questo viaggio.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di D Lewis:

https://www.radiocusanocampus.it/it/d-lewis-bouncer-il-nuovo-album

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Gino Castaldo: