Sono stati prosciolti anche dalla Corte di appello di Milano il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e gli altri quattro co-imputati accusati di frode in pubbliche forniture. Parliamo del noto “Caso Camici” che accompagnò i giorni della pandemia in Lombardia.
Si tratta di una sentenza definitiva: assolto dal Caso Camici il governatore della Lombardia Fontana e gli altri quattro co-imputati.
Nell’udienza preliminare del 13 maggio 2022, la gup di Milano, Chiara Valori, aveva disposto il non luogo a procedere nei confronti del presidente Fontana, suo cognato e proprietario del 90% delle quote dell’azienda Dama Spa, Andrea Dini, l’ex dg di della centrale acquisti regionale Aria, Filippo Bongiovanni, la dirigente Carmen Schweigl e il vicario del segretario generale della Regione Lombardia, Pier Attilio Superti.
I pm Paolo Filippini e Carlo Scalas, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli, contestavano un concorso in frode in pubbliche forniture in merito alla fornitura di 75.000 camici e 7.000 dispositivi di protezione individuale, dal costo complessivo di 513.000 euro. Il tutto in base a un contratto stipulato tra Dama e Aria il 16 aprile 2020, in pieno periodo Covid.
La gup di Milano aveva definito regolare il passaggio da fornitura di 75.000 camici a donazione di 50.000 articoli.
La fornitura è diventata poi una donazione di 50.000 camici arrivata, aveva scritto Valori, “con una novazione contrattuale che è stata operata in chiaro, portata a conoscenza delle parti, non simulata ma espressamente dichiarata”. Il proscioglimento in appello è definitiva in quanto la Procura generale non può impugnare la decisione.
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