Il pane è un elemento irrinunciabile della nostra tavola. Silenzioso e umile accompagnatore di squisite pietanze, capace di sprigionare fragranza e morbidezza a volte decide di prendersi la scena e diventare protagonista. E’ il caso della mattonella palermitana: un pane condito e farcito che sulla vostra tavola farà la sorpresa e la gioia dei vostri commensali.

Già il nome dovrebbe farci capire che qui stiamo parlando di forma e sostanza: mattonella perché ricorda proprio la forma di un piccolo mattone. E poi sostanza perché essendo un pane condito chiaramente ha un apporto di bontà unico e inimitabile. Nel capoluogo siciliano questa pietanza è una classico protagonista dei primi momenti della giornata: una colazione di sostanza e bontà a base di sapori del territorio. Ma attenzione: la mattonella palermitana si prende anche la scena dell’intero pranzo o della cena: un piatto unico che riesce a soddisfare l’intera famiglia.

Sapori di Sicilia: la mattonella parlermitana

Nel capoluogo della Trinacria quando si ha voglia di una colazione tradizionale, sostanziosa e deliziosa, o quando si vuole preparare una cena veloce con un unico piatto il pensiero va subito alla mattonella palermitana. E’ un pane farcito con ingredienti del territorio, saporito e soddisfacente per il gusto. Andiamo alla scoperta degli ingredienti, per organizzarci a riprodurla in casa e offrirla ai nostri ospiti. 

Ingredienti per la base:

  • 250 g di farina 00
  • 250 g di farina 0
  • 275 g di acqua
  • 15 g di lievito di birra
  • 15 g di sale fino
  • 50 g di zucchero
  • 50 g di strutto o burro
  • 2 uova
  • semi di sesamo

Ingredienti per il ripieno:

  • 400 g di polpa di pomodoro
  • 200 g di mozzarella
  • 200 g di prosciutto cotto
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • origano
  • sale
  • pepe

In tutte le rosticcerie di Palermo, oltre ai classici arancini, si può gustare questo pane farcito delizioso, classica espressione della tradizione locale. Per certi aspetti potrebbe assomigliare alla Parigina, anche se la differenzia da questa i semi di sesamo sulla superficie. Rispetto alla Parigina, classica ricetta partenopea, la mattonella palermitana ha un impasto diverso, non una pasta da pizza. Pomodoro e formaggio sono i due elementi che la fanno assomigliare alla cugina napoletana, ma la sua farcia ha numerose varianti: con il prosciutto cotto, un grande classico, oppure con il salame. In provincia di Palermo c’è anche chi lascia fluire la fantasia e si inventa ripieni più fantasiosi e impegnativi. 

Un prodotto da forno della tradizione

Si tratta quindi di un prodotto da forno che si può degustare al mattino per colazione, da asporto può diventare un’ottima soluzione per il pranzo, oppure una cena completa fra amici con tanta allegria a sapori mediterranei. La si può mangiare calda oppure anche tiepida o fredda: per questo la potete preparare a casa e poi portarla al mare per lo spuntino di mezzogiorno.

Vediamo le fasi di preparazione della mattonella palermitana. Iniziamo con l’impasto, versando in una ciotola l’acqua, lo zucchero e il lievito. Mescolate fino a che tutto sarà amalgamato. Aggiungete le farine e impastate per circa 10 minuti. Poi unite strutto e sale e impastate ancora. Quando l’impasto sarà morbido e uniforme coprite con un canovaccio e lasciate lievitare 2 ore. 

Mentre l’impasto lievita preparate il ripieno: tagliate la mozzarella a cubetti, sgocciolate la polpa di pomodoro e poi conditela con olio, sale, pepe e origano. A fine lievitatura tagliate in due l’impasto e una metà stendetela sulla spianatoia. Mettetevi sopra la polpa di pomodoro condita lasciando 2 cm attorno ai bordi.

Unite la mozzarella e il prosciutto. L’altra metà va spennellata con dell’uovo sbattuto e poi sovrapposta alla prima. Sigillate i bordi e poi spennellate la superficie sempre con l’uovo. Guarnite con i semi di sesamo. Fate lievitare per 30 minuti e poi infornate a 180° per 35-40 minuti. Infine sfornate e lasciate riposare prima di tagliare a fette la mattonella palermitana. 

E, se avete ancora voglia di Sicilia, lasciatevi conquistare anche dalla caponata o da un sostanzioso timballo di anelletti.