Rapinoe si ritira dal calcio – A pochissimi giorni dall’inizio dei campionati mondiali di calcio femminile, l’attaccante Megan Rapinoe, giocatrice statunitense che negli anni ha rappresentato degnamente il talento allo stato puro, ha annunciato che alla fine della prossima stagione si ritirerà dal calcio.
Dopo la competizione FIFA, in programma in Australia e Nuova Zelanda dal 20 luglio al 20 agosto e la stagione in NWSL, non calpesterà più nessun tipo di erba di nessun terreno di gioco.
Rapinoe si ritira dal calcio
Rapinoe si ritira dal calcio? Si, ad annunciare il ritiro è stata direttamente la giocatrice durante la conferenza stampa, alla vigilia della gara amichevole di domani, tra gli Stati Uniti ed il Galles. Di seguito le sue parole:
“Sono felice di aver avuto una bella carriera e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino. Sono estremamente grata di aver fatto parte di una generazione che ha migliorato la qualità del gioco; giocare per l’ultima volta il Mondiale e poi la NWSL è una occasione speciale”.
Rapinoe, un’eredità pesante
Megan Rapinoe lascerà una eredità pesante. A livello di risultati ha ottenuto molto sia con le squadre di club in cui ha militato che con la maglia della nazionale.
Se pensiamo che solo con gli USA, ha messo nella sua bacheca personale un oro Olimpico conquistato a Londra nel 2012, due vittorie nei Campionati Mondiali di Canada 2015 e di Francia 2019, più nel 2020 un bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, capiamo la grandezza di una giocatrice che ha fatto semplicemente la storia sui rettangoli verdi di gioco di ogni stadio del mondo.
L’attaccante californiana, ha vestito anche la maglia dell’Olimpique Lione nelle annate 2012/2013 e 2013/2014. Durante la sua permanenza nel club francese al primo anno ha conquistato un campionato e una Coppa di Francia, e ha giocato la finale di Women’s Champions League persa contro il Wolfsburg.
Con il Seattle Reign, squadra statunitense ha vinto due CONCACAF Women’s Championship, ovvero la coppa campioni americana, una nel 2014 e una nel 2018.
Tanti inoltre sono i riconoscimenti personali, tutti arrivati nello stesso anno: scarpa d’oro al mondiale di Francia tenutosi nel 2019 per essersi laureata capocannoniere e pallone d’oro per essere risultata la migliore giocatrice del torneo. Il The Best FIFA Women’s Player per essere stata eletta migliore giocatrice al mondo e Pallone d’oro femminile sempre nel 2019.
Le battaglie civili: il coming out nel 2012
Megane Rapinoe negli anni non si è fatta conoscere solo attraverso le gesta tecniche durante gli incontri di calcio, ma anche dall’impegno profuso a favore di battaglie che avanzavano richieste di diritti civili. Inoltre lei è una delle rappresentati più esposte della comunità LGBTQI e si è fatta promotrice della campagna di sensibilizzazione per la parità di retribuzione tra i calciatori e le calaciatrici, poi ottenuta grazie alla decisione storica della Federazione calcistica americana che ha sancito quello che tutto il movimento calcistico femminile voleva.
Quando c’era la convinzione di farlo, si è sempre esposta. La calciatrice è sempre apparsa pubblicamente mai timorosa, tant’è che nel 2012 febbe il coraggio di fare coming out. In quell’occasione, ammise di avere una relazione con la calciatrice australiana Sarah Walsh. Oggi è sentimentalmente legata alla cestista americana di origini israeliane Sue Bird.
Ambasciatrice
Una donna determinata oltre che a una grandiosa giocatrice. Una aspetto del suo essere che l’ha portata a diventare ambasciatrice di Athlete Ally, un’organizzazione contro l’omofobia nello sport e testimonial di diversi marchi.
L’opposizione a Trump
La giocatrice, non ha mai digerito la posizione contraria dell’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump contro la comunità LGBT di cui la è portavoce. Negli anni ci sono stati comportamenti e dichiarazioni a mò di ripicca tra i due.
Per protesta, la giocatrice ogni volta che veniva suonato l’inno nazionale si inginocchiava, e il presidente non mancava di intervenire con delle chiare parole che indicavano il gesto dell’ataccanre come una mancanza di rispetto verso la patria.
Addirittura per far fronte alla posizione contraria del Presidente, la capitana della nazionale degli Stati Uniti lauratosi campione del Mondo in Francia nel 2019, inisieme a molte compagne non si sono prresentate alla Casa Bianca per ricevere gli Onori come prassi vuole dopo un impresa sportiva eritevole.