Contributi a fondo perduto Industria 5.0 con le nuove risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che dovrebbe destinare tra i 4 e i 5 miliardi di euro di fondi a favore degli investimenti delle imprese in ottica di digitalizzazione ma anche di risparmio energetico. Gli incentivi torneranno a finanziare con il fondo perduto percentuali più alte dei progetti di investimento, dopo il dimezzamento degli ultimi anni dell’Industria 4.0. Le risorse dovrebbero bastare per partire già dal prossimo autunno e arrivare alla fine del 2025, con la consueta “coda” del primo semestre del 2026. A lavorare alle nuove ipotesi, il governo di Giorgia Meloni e il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) che dovrebbe intercettare le risorse a valere sul RepowerEu per il capitolo relativo alla transizione energetica.

Contributi a fondo perduto Industria 5.0: come cambiano i crediti d’imposta, per chi e per quali acquisti

In arrivo i nuovi contributi a fondo perduto per l’Industria 5.0, in sostituzione dei vecchi pacchetti 4.0 destinati a finanziare l’innovazione digitale in azienda degli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali. Cambiano i crediti d’imposta che torneranno a percentuali più elevate – intorno al 40 per cento – per gli investimenti effettuati a partire dal prossimo autunno fino a tutto il 2025, con coda di sei mesi anche nel 2026. In particolare, beneficeranno dei contributi a fondo perduto anche gli investimenti del 2026 che siano stati “prenotati” entro il 31 dicembre 2025.

Il nuovo pacchetto dei crediti di imposta 5.0 sarà varato con la legge di Bilancio 2024 ed avrà un effetto retroattivo, comprendendo gli investimenti anche degli ultimi mesi del 2023, approssimativamente dal prossimo autunno. I fondi a disposizione sui quali sta ragionando il governo guidato da Giorgia Meloni sono quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per una somma stimata tra i 4 e i 5 miliardi di euro. Le risorse sarebbero integrate anche con quelle del RepowerEu, il programma di finanziamento europeo che mira a coprire gli investimenti nella transizione energetica.

Contributi fondo perduto, come acquistare macchinari a condizioni agevolate

Proprio la transizione energetica avrà un impatto decisivo nei progetti di investimenti dell’Industria 5.0. Rispetto alla precedente versione, gli investimenti delle imprese dovranno mirare alla transizione digitale (con obiettivi già inerenti il vecchio piano di Transizione 4.0), ma le imprese dovranno portare dei risultati tangibili anche in chiave di efficienza energetica e, dunque, di transizione ecologica. A queste condizioni, i contributi a fondo perduto per gli investimenti delle imprese potranno arrivare a coprire il 40 per cento del costo complessivo del progetto, una percentuale che era in vigore fino al 31 dicembre 2022 prima di essere dimezzata.

Quali percentuali di credito d’imposta su acquisto macchinari e attrezzature?

Per fare qualche esempio, l’acquisto dei macchinari con i crediti di imposta del vecchio piano 4.0, veniva finanziato per il 40% del costo di investimento fino a 2,5 milioni di euro del prezzo complessivo; tale percentuale è stata dimezzata al 20% a parità di importo massimo dell’investimento; per gli investimenti di importo superiore a 2,5 milioni di euro e fino al limite dei 10 milione, la copertura è scesa dal 20 al 10%; da 10 a 20 milioni di costo dell’investimento, il credito d’imposta è stato ridotto dal 10 al 5 per cento. Sono assenti, invece, i contributi a fondo perduto per la formazione 4.0, non rinnovati nell’anno in corso.

Per tutti questi progetti di investimento, le percentuali del fondo perduto mediante il credito d’imposta dovrebbe risalire fino a percentuali del 40 per cento. I progetti di investimento dovranno contenere progetti tecnologicamente e innovativamente avanzati (con soluzioni di block chaing, cyber security, cloud), accompagnati da prodotti green, anche in questo caso avanzati nell’ottica della transizione energetica, ecodesign e di alta qualità.