Dopo l’incendio Rsa Milano, Schillaci annuncia maggiori controlli nelle strutture per anziani e nelle case di riposo. Il motivo è molto semplice: si vogliono scongiurare altre tragedie di tal genere che potrebbero avvenire in caso di mancanza di adeguate misure di sicurezza e precauzione. Ciò che è successo nel capoluogo lombardo nella notte tra lo scorso giovedì e venerdì ha sconvolto tutta la città meneghina e l’Italia intera. Si tratta sicuramente di qualcosa che non deve mai più ripetersi.
Incendio Rsa Milano, Schillaci: “Ecco la mia richiesta alle Regioni”
Il ministro della Salute Orazio Schillaci oggi, domenica 9 luglio 2023, ritorna sulla tragedia del rogo che qualche giorno fa ha toccato Milano e la residenza per anziani “Casa dei Coniugi”, situata in via del Cinquecento. Il politico, ai microfoni del giornale Quotidiano Nazionale, fa sapere che presto invierà una richiesta alle varie Regioni dell’Italia per chiedere di fare più controlli in questi luoghi particolari e importantissimi.
Sono infatti le Regioni stesse ad avere, come riferisce il ministro, la “piena responsabilità del servizio” e dunque sta a loro controllare che tutto sia in linea, in regola e segua le leggi alla perfezione. Questo sia che si tratti di strutture pubbliche, sia che si tratti di strutture private. L’obiettivo principale è quello di evitare che si verificano episodi come quello che si è verificato a Milano.
Ecco dunque le parole di Orazio Schillaci oggi, in qualità di ministro della Salute:
Io chiederò presto alle Regioni, le quali hanno la piena responsabilità del servizio, di verificare e aggiornare i criteri per l’autorizzazione, l’accreditamento e il controllo di queste strutture, sia pubbliche che private, perché tragedie come quella di Milano non dovranno mai più accadere.
Il politico continua la sua intervista affermando che tutte le Rsa, in Italia e non, hanno un ruolo davvero delicato e fondamentale. Per questo motivo devono sempre essere all’altezza della situazione e non farsi cogliere sprovviste e impreparate come successo nel capoluogo lombardo.
Le Rsa hanno un compito molto delicato e devono essere all’altezza. Tra l’altro ho già sollecitato le associazioni imprenditoriali del settore a impegnarsi per rinnovare i contratti di lavoro del personal.
Schillaci: “Le liste d’attesa sono una piaga odiosa”
Il ministro della Salute passa poi a commentare tutti i problemi legati alle lunghissime liste di attesa che riguardano proprio le residenze per anziani in Italia. Orazio Schillaci le definisce “odiose” e afferma che c’è necessità di rivoluzionare e riformare il sistema. Secondo il politico infatti, in passato, sono state fatte delle scelte troppo sbagliate che non hanno aiutato per nulla i cittadini italiani, ma anzi il contrario. Decisioni che avrebbero fatto il disinteresse delle persone e basta.
Quella delle liste d’attesa è una piaga odiosa: il sintomo di un sistema da riformare – aggiunge – Sono state fatte troppe scelte sbagliate e c’è stato troppo disinteresse verso i cittadini e il loro diritto alla salute.
Dunque le liste d’attesa sono un tema da affrontare subito, con urgenza.. Ecco le ulteriori dichiarazioni del ministro oggi ai microfoni del giornale Quotidiano Nazionale:
Le liste d’attesa sono una priorità assoluta. Noi, dalla nostra parte abbiamo già approvato una norma che permette alle Regioni di continuare a spendere le risorse previste dalla legge di bilancio del 2022 e aggiunto la possibilità di avvalersi di un’ulteriore quota del fondo sanitario nazionale. Ora i fondi ci sono, però bisogna usarli.
Ma in che modo si può lavorare in questa direzione? A rivelarcelo è sempre lo stesso ministro della Salute questa mattina, domenica 7 luglio 2023. Orazio Schillaci afferma che bisognerebbe dare più incentivi agli operatori e fare in modo che anche tutto il settore del privato convenzionato partecipi davvero. Il politico consiglia inoltre di evitare i troppi esami che vengono fatti non necessari che appesantiscono e basta le strutture e le residenze.
Egli conclude dunque la sua intervista con queste parole:
Le liste d’attesa si combattono dando incentivi agli operatori, come abbiamo già fatto per il personale dell’emergenza-urgenza, e facendo in modo che tutto il privato convenzionato sia davvero partecipe. Ma anche riducendo il numero di esami non necessari che appesantiscono le strutture sanitarie.