Il padre della ragazza che ha denunciato Leonardo La Russa ha rilasciato un’intervista a Repubblica, chiedendo che si indaghi oggettivamente, indipendentemente dal peso politico del presidente del Senato. Il padre della ragazza della giovane ha infatti dichiarato: “Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia, lei resterà segnata per tutta la vita. Spero che chi deve indagare e giudicare sappia valutare oggettivamente i fatti». Ha poi aggiunto che da quella notte la figlia è “devastata”. Nel mentre Ignazio La Russa sta continuando a difendere strenuamente il figlio, accusato di violenza sessuale.
La denuncia della ragazza verso Leonardo La Russa, prima ricostruzione dei fatti
In seguito alla denuncia depositata dall’avvocato Stefano Benvenuto, che assiste la giovane, quest’ultima verrà convocata nei prossimi giorni in procura per raccontare al procuratore aggiunto Letizia Mannella, al pm Rosaria Stagnaro e al capo della squadra mobile Marco Calì quanto accaduto. I due giovani si sono incontrati all’Apophis club, locale in pieno centro a Milano definito “la discoteca dei La Russa“, dal momento che i fratelli sono frequentatori abituali. I due bevono qualcosa e ballano insieme. Secondo alcuni avventori dell’Apophis i due fratelli “cercano da sempre di essere rilevanti nella socialità cittadina, a partire dalla nightlife. Si sono sentiti sempre nella condizione di fare come gli pare“.
Dopo qualche ora di vuoto per la 22enne, lei si risveglia nuda nel letto di Leonardo. Il ragazzo le dice “di aver avuto un rapporto sessuale consensuale“. Poco dopo, secondo quanto si legge nella denuncia, “Ignazio La Russa si è affacciato in camera e, vedendomi nel letto, è andato via“. Dopo essersi svegliata, la ragazza scrive più volte a un’amica che le racconta che dopo il drink l’ha vista stare poco bene e impossibilitata a parlare.
La refertazione clinica della 22enne
Il legale di La Russa, Adriano Bazzoni, ha definito la denuncia “fumosa“. Tuttavia, al centro Antiviolenze della clinica Mangiagalli sono state refertate un’ecchimosi e una leggera ferita a una gamba. Le lesioni “potrebbero essere compatibili con una violenza sessuale“, dunque il racconto della giovane è ritenuto “credibile“. Tuttavia, il reato di violenza sessuale può essere commesso senza costrizione ma per induzione, dunque le lesioni non costituiscono un tema risolutivo e certo nell’inchiesta. Sono state riscontrate anche positività a cocaina e cannabis e nel sangue sono state trovate tracce di benzodiazepine, ma al momento non è possibile dire se la sostanza è stata assunta tramite un cocktail.
Nei prossimi giorni, gli investigatori della Mobile di Milano acquisiranno i tabulati dei telefonini per constatare eventuali comunicazioni e movimenti delle persone coinvolte. Inoltre, saranno richieste e visionate le registrazioni delle telecamere fuori e dentro la discoteca e nei pressi dell’abitazione dei La Russa. Successivamente verranno sentiti i testimoni e le persone coinvolte come interlocutrici, tra cui tre ragazze – due amiche e una conoscente della 22enne – dalle quali gli inquirenti potranno trarre informazioni utili per ricostruire quanto successo.
Una di queste tre ragazze è quella che ha raccontato 22enne di averla vista stare male dopo il drink. L’amica ha scritto alla giovane: “Non mi ascoltavi, penso ti abbia drogata. Non mi ascoltavi, poi sei corsa via perché non ti ho più trovata. Tu stavi benissimo fino a prima che ti portò il drink“. Secondo quanto riportato nella denuncia, l’amica avrebbe “provato a portarmi via non riuscendovi” e poi le avrebbe scritto “di scappare“.