Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky si è recato a Leopoli con i militari, appena rilasciati, che per mesi si erano occupati di difendere l’acciaieria Azovstal di Mariupol. I cinque soldati sono stati rilasciati ieri, nel 500esimo giorno di guerra, in uno scambio di prigionieri dopo una tappa in Turchia.

Dopo essere stati fatti prigionieri nel maggio 2022, quando Zelensky aveva chiesto ai russi di arrendersi, i militari sono stati liberati lo scorso settembre durante uno scambio di prigionieri. A settembre tuttavia non sono stati riportati a Kiev, bensì in Turchia, sotto la protezione del presidente turco Erdogan, dove sarebbero dovuto rimanere fino alla fine della guerra.

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Ucraina, Zelensky, a Leopoli con 5 militari rilasciati dai russi, nomina il comandante della Guardia Nazionale

Zelensky ha così commentato il rientro in patria dei comandanti: “Abbiamo riportato a casa in Ucraina cinque dei nostri eroi, Eroi dell’Ucraina, comandanti della difesa di Mariupol e Azovstal – Denis Prokopenko, Svyatoslav Palamar, Sergey Volynsky, Oleg Khomenko e Denis Shlega. Hanno combattuto per l’Ucraina, hanno combattuto in modo eroico“. Nel discorso tenuto a Leopoli, Zelensky ha anche reso noto di aver nominato come comandante della Guardia Nazionale dell’Ucraina Oleksandr Pivnenko, “un potente soldato della Guardia Nazionale, un ufficiale di combattimento, che si è distinto nelle battaglie contro gli occupanti russi, in particolare nelle battaglie per Bakhmut“.

Sempre nel 500esimo giorno di guerra, la viceministra della Difesa Hanna Malyar ha pubblicato un elenco delle azioni più rilevanti compiute dall’esercito. Tra queste, c’è l’attacco al ponte di Crimea, fatto saltare in aria con esplosivo l’8 ottobre del 2022. È la prima volta che Kiev si assume pubblicamente la responsabilità di tale attacco. Nel messaggio Telegram, la viceministra scrive: “273 giorni da quando è stato effettuato il primo attacco sul ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi“.

Il Ministro della Difesa Oleksii Reznikov, invece, ha sostenuto che l’Ucraina potrà diventare un membro della Nato grazie agli esiti positivi nel controattacco alla Russia. Nel discorso tenuto alla televisione nazionale, Reznikov ha utilizzato le seguenti parole:

Se la Russia è la principale minaccia per la Nato, ho una semplice domanda per i miei colleghi Ministri della Difesa: se solo un paese al mondo ha un’esperienza moderna, efficace e di successo nel contrastare l’esercito russo, di quali altri argomenti avete bisogno per invitare l’Ucraina nell’Alleanza? Sono convinto che l’Ucraina è un paese Nato de facto e diventerà un paese Nato de iure.

La Germania, tuttavia, intende ritardare l’adesione di Kiev alla Nato. Secondo quanto riporta il Telegraph, Berlino teme che l’ingresso dell’Ucraina possa portare l’Alleanza alla guerra con la Russia. Secondo l’articolo 5 degli accordi Nato, infatti, qualsiasi stato dell’Alleanza attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l’intervento militare dagli altri. Durante il vertice annuale della Nato, programmato per la prossima settimana a Vilnius, la Germania spingerà gli altri Paesi a concentrarsi più sulle garanzie di sicurezza che non sulle proposte di adesione.