Weekend nero per gli amanti della montagna. Tre alpinisti sono morti sulle vette dell’Italia, tra Nord e Centro. Un alpinista Romano è morto mentre scalava il Gran Sasso, un’altra tragedia si è consumata sulle montagne di Cortina d’Ampezzo e in Trentino è stato ritrovato il corpo dell’alpinista disperso da venerdì 7 luglio.

Strage di alpinisti: i tre incidenti nel Gran Sasso, in Trentina e a Cortina

Il mondo degli alpinisti piange la scomparsa di tre persone, morte per la loro passione. Sul Gran Sasso l’uomo si trovava insieme a un amico al momento dell’incidente, avvenuto sulla Via Mirka sul Corno Piccolo. I soccorsi hanno avuto difficoltà, a causa del forte vento, nel recuperare il superstite, tanto che si è dovuto calare un tecnico, mentre gli altri colleghi hanno recuperato la salma dell’alpinista romano per portarla a valle.

A Cortina d’Ampezzo, non distante dall’Alto Adige, ha perso la vita una donna di 65 anni, originaria di Venezia. La donna è morta dopo essere precipitata da un’altezza di 50 metri. Una caduta che si è rivelata fatale. La 65enne si trovava in compagnia di una comitiva, sul sentiero delle Cascate di Fanes nel passo Cimabanche, quando avrebbe messo un piede in fallo.

Il gruppi di persone è stato raggiunto dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore e la squadra a bordo del mezzo ha recuperato la salma per poi trasportarla a Fiames.

Trovato il cadavere dell’alpinista disperso in Trentino

È morto anche l’alpinista dato per disperso venerdì 7 luglio. Si tratta di un uomo di 62 anni residente nel Bleggio, in provincia di Trento, che venerdì sera non era rientrato nella propria abitazione. I vicini di casa, non avendo visto rientrare il 62enne, hanno subito avvertito i parenti che, a loro volta, hanno dato l’allarme. Sabato 8 luglio i soccorsi hanno ritrovato la salma dell’uomo che, ma questo era già stato ipotizzato il giorno della scomparsa, sarebbe scivolato lungo un prato assai ripido per precipitare da un’altezza di 30 metri.

La ‘gita’ del 62enne prevedeva il passaggio a malga Asbelz, l’attraversamento della Val di Jon, il rifugio Cacciatore, per tornare infine nel Ristoro Dolomiti.