La Serie A sta per riaprire i battenti e Mike Maignan si prepara per la prossima stagione. Il portiere del Milan si gode qualche giorno ancora di vacanza, ma tra qualche giorno tornerà a disposizione di mister Pioli. Poco più di un mese all’inizio del campionato, tutte le squadre a breve partiranno per i ritiri estivi così da iniziare la preparazione atletica. I tifosi milanisti e tutti gli appassionati di calcio scalpitano. Il portiere francese intanto ha parlato a ruota libera della sua vita, della sua storia, delle sue passioni e di cosa si aspetta dal futuro ai microfoni di Sportweek.
Maignan pronto per la prossima stagione
Mike Maignan è carico in vista della prossima stagione. Il portiere del Milan lo scorso anno è stato per troppo tempo assente e i risultati dei rossoneri ne hanno risentito. Un infortunio al polpaccio rimediato con la maglia della Nazionale francese a giugno e lo stop a gennaio lo hanno condizionato, ma nell’ultima parte di stagione il numero uno del Diavolo è tornato a comandare la porta e si è tolto le sue soddisfazioni. Per Pioli è un intoccabile. Arrivato per sostituire Donnarumma, in poco tempo ha conquistato il cuore e la fiducia dei tifosi rossoneri. Intervistato da Sportweek, il portiere francese ha parlato della nuova stagione ma anche della sua vita e delle sue passioni.
“Non sono mai preoccupato quando inizia una nuova stagione. Ci saranno nuove sfide, nuove prove – ha detto Maignan – ed è proprio questo che amo. Per me è importante andare oltre quello che è il mio ruolo, non si può limitare solo all’area di rigore. Sono uno che parla molto con i compagni di squadra, è un modo per prevedere le mosse dell’avversario. Ho sempre avuto questa mentalità, parto dal presupposto che sia un beneficio per tutta la squadra. Il gruppo è importante – ha continuato – se faccio una buona partita ma il Milan perde, non sarò mai soddisfatto”.
Il retroscena sul ruolo
In porta Maignan è una certezza. Il Milan lo ha pescato due sessioni di mercato fa dal Lille, ma da sempre è anche nel giro della Nazionale. E pensare che da bambino avrebbe voluto giocare in un ruolo diverso. “Ero un attaccante o al massimo un numero 10. Di sicuro non volevo giocare in porta. Ci sono finito per caso – ha spiegato Mike – e da ragazzino continuavo ad alternare con gli altri ruoli. A 10-12 anni ho sostenuto dei test a Clairefontaine, l’accademia nazionale del calcio francese. L’allenatore che mi accompagnò al provino mi lanciò una sfida: ‘Se arrivi all’ultimo turno di selezione, resterai portiere’. Fortunatamente o sfortunatamente è quello che è successo. All’epoca mi seguiva il Psg – ha raccontato Maignan – e questo mi ha convinto a restare in porta, ma ho mantenuto il desiderio di giocare più avanti e di partecipare comunque al gioco della mia squadra. I miei idoli? Da bambino guardavo Edwin Van der Sar. Ma presto mi sono convinto che dovevo essere io il mio modello. Provo molto rispetto per i miei colleghi. In particolare per Manuel Neuer e per il contributo che ha apportato al nostro ruolo“.
E proprio in porta il francese ha vissuto emozioni indescrivibili. “Entrare a San Siro è come entrare in un’arena di gladiatori. Siamo galvanizzati dagli spettatori e pronti a combattere. In casa contro la Fiorentina, eravamo vicini a vincere lo scudetto. I tifosi hanno scortato l’autobus, l’entusiasmo era incredibile – ha rivelato Maignan – ho sentito tutto lo stadio spingere dietro di me. I nostri tifosi ci hanno dato le ali, ci sentivamo invincibili. Anche l’andata contro il Napoli in questa stagione di Champions League è stata speciale: si poteva sentire che il Milan è la Champions e che San Siro vive per quei momenti” ha concluso il portiere del Milan.