Nel sud dell’Iran due agenti sono rimasti uccisi nel corso di un attacco terroristico ad un posto di polizia nella provincia iraniana del Sistan-Baluchistan. Precisamente è avvenuto nel capoluogo Zahedan poco distante dal confine con il Pakistan.
In Iran non il primo attacco terroristico contro la polizia
I media iraniani non riferiscono la matrice dell’attacco terroristico ma confermano che non c’è stato nessun attacco suicida. Gli stessi parlano di un attacco operato da “quattro individui armati non identificati”.
Gli attentatori avrebbero impiegato alcune granate per far saltare il portone del posto di polizia e ne è seguita una sparatoria con gli agenti. L’agenzia di informazioni ufficiale Irna, citando un comunicato dei Guardiani della Rivoluzione, ha riferito che anche i quattro assalitori sono rimasti uccisi nello scontro.
Ancora attacchi nel sud dove vive la minoranza sunnita
Il territorio interessato dall’attacco non è nuovo a questo tipo di violenze, il posto di polizia preso d’assalto è situato nei pressi della moschea Makki, frequentata soprattutto da fedeli sunniti.
Il Sistan e Baluchistan è una delle regioni più povere dell’Iran ed è popolato dalla minoranza dei beluci, che segue l’islam sunnita a differenza della maggioranza della popolazione nazionale che è sciita.
A settembre scorso la stessa area della città di Zahedan era stata teatro di violenze durate diversi giorni dopo il presunto stupro di una ragazza attribuito a un poliziotto.
Questa mattina sono stati impiccati due attentatori
Questa mattina è stata eseguita la sentenza di morte per impiccagione per due uomini accusati di aver attaccato il santuario di Shah Ceragh a Shiraz, nella provincia iraniana di Fars. L’impiccagione è avvenuta in pubblico su una strada accanto al santuario.
I due condannati, Ramez Rashidi e Naim Hashem Ghetali, erano stati arrestati dopo l’attacco al santuario sciita del 26 ottobre 2022. Nell’attacco sono morte 13 persone e ferite altre 25.