A un anno di distanza la competizione per il controllo di Generali Assicurazioni, il colosso italiano fondato nel 1831 a Trieste, potrebbe ridimensionare gli equilibri interni del gruppo.
L’estate scorsa tra Mediobanca, azionista di maggioranza del gruppo Generali, e la cordata d’imprenditori rappresentati in maggioranza dalla Delfin, l’holding finanziaria della famiglia Del Vecchio, Francesco Gaetano Caltagirone e la famiglia Benetton; si era consumata una prima fase della competizione per il controllo del colosso assicurativo, al termine della quale Mediobanca confermava la sua posizione di leadership.
A distanza di un anno l’Ivass, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, autorizza la Delfin ad acquisire una quota azionaria superiore al dieci percento del gruppo Generali Assicurazioni.
In questo modo l’holding di Leonardo del Vecchio, con una manovra finanziaria iniziata già nei primi mesi del 2023, potrebbe ambire a una quota pari al venti percento delle azioni del gruppo Generali.
Generali Assicurazioni, Delfin supera il dieci percento:
Fino ai primi mesi del 2023 Delfin, l’holding della famiglia Del Vecchio, aveva una quota azionaria del gruppo Generali Assicurazioni pari al dieci percento.
Attraverso una strategia finanziaria, avviata nell’agosto del 2022 e protratta nei mesi successivi, l’holding dei Del Vecchio ha acquistato nuove quote azionarie del colosso assicurativo italiano.
La strategia ha prodotto, a meta aprile 2023, come riferito dai rappresentanti dell’holding, il superamento involontario della quota azionaria del dieci percento.
Con la partecipazione azionaria dell’holding della famiglia Del Vecchio superiore al dieci percento, all’interno del gruppo Generali Assicurazioni, si aprivano due distinti scenari.
Il primo scenario avrebbe permesso alla Delfin di vendere le quote azionarie della Generali, che determinavano il superamento oltre il dieci percento.
Il secondo scenario, che si è reso concreto, consisteva nel presentare la richiesta all’Ivass (l’autorità garante di vigilanza sulle assicurazioni) per esercitare il diritto di voto per più del dieci percento all’interno del gruppo Generali.
La strategia di Delfin:
Con l’autorizzazione che la Delfin ha ricevuto dalla’Ivass, per esercitare il diritto di voto oltre il dieci percento delle quote azionarie, l’holding può acquisire nuove quote azionarie del gruppo Generali; salendo fino al venti percento delle quote del colosso assicurativo.
Tecnicamente l’autorizzazione ricevuta permetterebbe a Delfin di tentare la scala, fino al venti percento, delle quote azionarie del gruppo Generali Assicurazioni; tuttavia bisogna tener conto degli attuali equilibri interni al gruppo e all’entità economica di un tale investimento.
L’Acquisto di un ulteriore dieci percento, che permetterebbe a Delfin di acquisire fino al venti percento del capitale azionario della Generali, corrisponde a un investimento economico di miliardi di euro; che Delfin, in questo momento, non sembra essere intenzionata a stanziare.
Per la Delfin la strategia potrebbe essere quindi, non puntare direttamente al venti percento delle quote azionarie dell’intero gruppo Generali; ma acquisire maggiore valenza all’interno del consiglio d’amministrazione.
Ciò permetterebbe alla Delfin di avere una maggiore valenza all’interno del consiglio d’amministrazione, fornendo maggiore rappresentatività ai piccoli azionisti.
Gianni Truini