Dopo 53 anni, la donna oggi 72enne potrebbe lasciare la prigione di Los Angeles. Il governatore della California (anche se deluso) non si opporrà alla libertà condizionale.

Potrebbe tornare presto in libertà Leslie Van Houten, soprannominata “l’angelo della morte” dalla setta di Charles Manson e detenuta da 53 anni nel carcere di Los Angeles. Ne aveva 19 quando vi entrò. L’ok è arrivato dal governatore della California, Gavin Newsom, il quale ha dichiarato che non si opporrà alla richiesta di libertà condizionale per la donna, nonostante, come ha riferito la portavoce del governatore

più di 50 anni dopo che la setta di Manson ha commesso questi reati brutali, le famiglie delle vittime soffrono ancora, così come tutti i californiani. Il governatore Newsom ha revocato tre volte la concessione della libertà condizionale della signora Van Houten da quando è in carica.

Sebbene si dichiari deluso, il governatore della California non si opporrà al rilascio della donna, inizialmente condannata a morte.

Pertanto:

Il Governatore è deluso dalla decisione della Corte d’Appello di rilasciare la signora Van Houten, ma non intraprenderà ulteriori azioni poiché è improbabile che gli sforzi per un ulteriore appello abbiano successo.

Van Houten fu condannata all’ergastolo per gli omicidi dei coniugi LaBianca, Leno e Rosemary, commercianti di Los Angeles. Inizialmente le fu inflitta la pena di morte, commutata appunto in ergastolo all’abolizione della pena capitale nello Stato.

Leslie Van Houten non era nel gruppo del celebre eccidio di Cielo Drive “rivisitato” da Quentin Tarantino.

Si trovava invece fuori dal Paese quando un gruppo della setta di Manson si rese protagonista del noto eccidio di Cielo Drive, quello in cui furono uccisi l’attrice e moglie di Roman Polanski, Sharon Tate, incinta di 8 mesi, e quattro suoi amici, tra i quali un ragazzo di 18 anni. Episodio narrato (meglio: interpretato) nel suo stile anche da Quentin Tarantino in “C’era un volta a… Hollywood“.

È grata che le persone riconoscano che non è più la stessa persona che era quando ha commesso gli omicidi.

Ha detto così l’avvocato della donna, Nancy Tetreault, ai microfoni della Nbc.

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