Stime “prudenti” eppure preoccupanti quelle della Nazioni Unite. Le vittime sono diminuite rispetto al 2022, ma tra maggio e giugno si è registrato il picco. Zelensky intanto ringrazia gli USA: “Con voi pace più vicina”.
Sono a dir poco drammatiche le cifre dell’alto commissariato Onu per i Diritti Umani che, in 500 giorni di guerra in Ucraina, ha stimato in 9.000 le vittime civili nel Paese. Tra queste, 500 i bambini. “Stime prudenti“, ha poi aggiunto l’Onu.
È un numero tre volte più alto rispetto a quello dei morti in nove anni di guerra tra ucraini e separatisti filorussi.
Rimanendo al solo 2023, le vittime sono diminuite rispetto a un anno fa, ma tra maggio e giugno si è registrato un nuovo picco. Si tratta tuttavia di un numero tre volte superiore al numero di persone uccise in nove anni di guerra tra l’Ucraina e i separatisti filorussi nella parte orientale del Paese.
Così ha sintetizzato il vicepresidente del Gruppo di monitoraggio dei Diritti umani in Ucraina delle Nazioni Unite Noel Calhoun:
Oggi purtroppo abbiamo passato una nuova triste pietra miliare in una guerra che continua a causare terribili perdite fra i civili nel Paese.
Due le vicende emblematiche di quest’ultimo periodo di sangue: l‘attacco missilistico a Kramatorsk del 27 giugno, in cui sono morti 13 civili, tra i quali quattro bambini, e quello del 6 luglio a Lviv, lontano dalla linea del fronte, che ha registrato dieci vittime.
Zelensky intanto ringrazia gli Stati Uniti per l’invio delle bombe a grappolo: “Così rendiamo più vicina la pace”.
Nel frattempo, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato l’omologo degli Stati Uniti, Joe Biden, per gli 800 milioni di dollari di aiuti militari stanziati che comprendono le cosiddette bombe a grappolo. Così Zelensky su Twitter:
Il potenziamento delle nostre difese fornirà nuovi strumenti per liberare la nostra terra e rendere più vicina la pace.
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