La riforma delle pensioni non arriverà nel 2024. Ormai è un dato assodato che, tra le righe, confermano anche i vertici del Ministero di Economia e Finanza.
Riforma pensioni, Freni (sottosegr. Mef): “Non c’è fretta”
La trattativa con i sindacati è in una perenne fase di stallo e i dubbi sulle risorse a disposizione non fanno anche aumentare. Per questo, l’obiettivo del 2024 è diventato obiettivo di legislatura.
Il sottosegretario al Mef, Federico Freni, non si è sbilanciato più di tanto nelle sue ultime dichiarazioni, ma ha fatto intendere che la riforma strutturale promessa dal governo è destinata a slittare almeno di un anno:
”Se ci saranno o non ci saranno risorse lo vedremo quando avremmo fatto la Nadef. Ribadisco, la riforma è un obiettivo di legislatura, perché chi vuole fare le cose di fretta le fa male. Quindi i sindacati stiano tranquilli, non si preoccupino, questo governo farà le cose per bene, perché non ha alcuna fretta”
Entrando nel dettaglio delle prossime misure in tema di pensioni, viste le scadenze di Quota 103 e Opzione Donna a fine anno, Freni ha dichiarato:
“Quota 103 è una soluzione di passaggio verso la soluzione definitiva che per noi è e resta, come da programma elettorale, quota 41”.
Quota 41 e Opzione donna
Le ultime dichiarazioni del segretario della Cgil, Maurizio Landini, hanno gelato il sangue a molti, soprattutto quando ha detto che “A fine anno si torna alla Fornero in modo secco”.
Strategia per mettere pressione al governo? Sta di fatto che al momento l’esecutivo e le parti sociali sono molto lontane da un accordo. La Lega continua a sostenere che per superare la legge Fornero l’unica soluzione è Quota 41 per tutti.
Tale misura però richiederebbe una spesa che ad oggi, per motivi di bilancio, lo Stato non può permettersi e dunque servono soluzioni alternative. Per questo i tecnici del Ministero stanno ragionando su una versione alternativa di Quota 41 che prevede diverse limitazioni. Anche chi ha versato contributi prima del 31 dicembre 1995, dovrebbe infatti accettare obbligatoriamente il sistema contributivo per andare in pensione. La stima è di una perdita in termini economici compresa tra il 10 e il 30%.
Molto più probabile che vi sia il prolungamento per un anno della meno onerosa Quota 103.
Il governo ha fatto sapere che sta lavorando per una nuova Opzione donna, una misura che permetterà alle lavoratrici di andare in pensione in anticipo rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero. Lavoratrici e sindacati chiedono un ritorno alla vecchia versione di Opzione Donna, ma l’esecutivo è orientato a varare un nuovo provvedimento: l’Ape Rosa. Clicca qui per tutti i dettagli