Il vertice Nato a Vilnius si avvicina e Jens Stoltenberg si prepara a sponsorizzare l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza. Il segretario generale della Nato promette di rendere Kiev “ancora più forte” al summit nella capitale lituana, in programma i prossimi 11 e 12 luglio.
A Vilnius renderemo l’Ucraina ancora più forte, con un pacchetto di tre elementi: assistenza pluriennale militare, cosicché le forze ucraine siano sempre più inter-operabili con quelle Nato, aumenteremo i nostri legami politici con il lancio del Consiglio Nato-Ucraina e mi aspetto che i leader ribadiscano che Kiev entrerà nella Nato. Come sempre ci stiamo confrontando sul linguaggio del comunicato finale e siamo in contatto con l’Ucraina.
Per quanto riguarda la volontà di accelerare l’ingresso del Paese invaso nell’Alleanza, Stoltenberg sottolinea di essere “fiducioso che troveremo una quadra per far sì che l’Ucraina diventi un membro“.
Siamo 31 alleati, questo è il modo in cui prendiamo decisioni, discutendo. Il programma di inter-operabilità già rende più vicine Nato e Ucraina.
Ingresso Ucraina nella Nato, Stoltenberg: “
Già in passato, Stoltenberg non aveva mai nascosto che nell’Alleanza ci fossero “punti di vista differenti” sull’ingresso di Kiev. A Vilnius ci sarà occasione di superare queste divergenze. Nel frattempo, la Nato ha pubblicato in un documento le stime per l’anno in corso.
Spicca l’aumento delle spese militari dell’8,3% da parte di Canada e alleati europei nel 2023. Il segretario generale parla di aumenti “che non si vedevano da decenni”. Stoltenberg aggiorna anche sui negoziati per un’intesa sull’aumento del limite di spesa militare fino al 2% del Pil, da lui considerato un “obiettivo minimo per tutti”. Tali negoziati, sottolinea, sono a “buon punto”.
Questi dati mostrano che gli alleati stanno investendo in difesa con i fatti e non con le parole.
Da Stoltenberg un ultimo ammonimento a Mosca di lasciare la centrale di Zaporizhzhia: il segretario chiede alla Russia “di ritirare le sue forze dalla centrale”.
Stiamo monitorando con attenzione la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e così sta facendo l’Aiea, che è presente nella zona.