Pensioni dei professionisti, al via la domanda di riscatto e di recupero degli anni di contributi annullati per varie motivazioni che vanno dalla prescrizione all’incompatibilità, fino alla carenza dell’esercizio professionale. Interessati sono i commercialisti, il cui ente di categoria, la Cassa dottori commercialisti, ha aperto la piattaforma virtuale all’interno dell’area riservata per offrire il nuovo servizio telematico “Dra”. Il riscatto delle annualità annullate può essere fatto valere per tutti i periodi integrando il versamento dei contributi previdenziali. Riscattando i periodi, i liberi professionisti possono mettere un mattone valido sulla futura pensione. La domanda di riscatto delle annualità annullate può essere presentata purché risultino regolarmente versati i contributi al 31 dicembre dell’anno prima a quello di invio dell’istanza stessa.
Pensioni professionisti, domanda riscatto e recupero anni di contributi: ecco per chi e come
È attiva dal 4 luglio 2023 la piattaforma telematica del servizio “Dra”, relativo alla domanda di riscatto delle annualità contributive annullate per i dottori commercialisti ai fini delle future pensioni. Per procedere con il riscatto e il recupero dei contributi, è necessario accedere all’area riservata per entrare nel nuovo servizio telematico con il quale si possono recuperare annualità non valide per la pensione futura per motivi di prescrizione, di incompatibilità o per carenze dell’esercizio professionale. In tutti questi casi, non è stata versata la relativa contribuzione che, con il nuovo servizio, può essere recuperata.
Ammessi alla domanda di recupero delle annualità contributive sono gli iscritti alla Cassa dottori commercialisti, non già pensionati, e i titolari delle pensioni di invalidità nonché i loro eredi, che si trovino nella situazione di regolarità contributiva alla fine dell’anno precedente l’invio della domanda stessa. Non devono sussistere, inoltre, delle condizioni di incompatibilità. Con la procedura telematica, i professionisti possono dunque recuperare integralmente i contributi non versati, mentre non potranno essere integrati anni già risultanti in regola con i versamenti previdenziali, o i periodi già riscattati o accreditati presso altre Casse previdenziali o presso altri enti previdenziali.
Pensioni riscatto contributi, qual è la scadenza per inoltrare l’istanza?
I dottori commercialisti interessati al riscatto degli anni di contributi ai fini delle future pensioni devono presentare relativa istanza dall’area personale del portale della Cassa previdenziale, entro il termine di quattro anni dal momento in cui abbiano ricevuto la comunicazione del primo annullamento. In particolare, la scadenza per chi abbia ricevuto la comunicazione in data antecedente rispetto alla delibera ministeriale dello scorso 5 aprile, è fissata al 5 aprile del 2027. La presentazione dell’istanza deve contenere la documentazione allegata relativa a un documento di identità in corso di validità e la copia dell’estratto conto pensionistico.
Quanto costa riscattare i periodi senza contribuzione per la pensione?
Per quanto riguarda il calcolo dell’onere del riscatto degli anni annullati di contribuzione dei dottori commercialisti, è necessario considerare il metodo contributivo riguardante il richiedente e le somme versate che si ritrovano nel “conto individuale”. Il pagamento di quanto dovuto per recuperare gli anni annullati di contribuzione, segue gli stessi passaggi degli altri riscatti, come quello della laurea, del servizio militare e dei periodi di tirocinio.
In particolare, gli interessati possono pagare quanto dovuto in un’unica soluzione, oppure rateizzando l’onere per un numero di rate a cadenza mensile corrispondenti al doppio delle mensilità corrispondenti agli anni da riscattare. Ad esempio, se il numero di anni di contributi da riscattare è pari a quattro, la rateizzazione massima può arrivare a un periodo di 96 rate. Non è prevista l’applicazione di interessi per il pagamento a rate. Il pagamento può avvenire anche per un numero di rate mensili inferiori a quelle consentite, anche in questo caso senza che possano essere applicati gli interessi per la rateizzazione.