Si parla anche di canone in bolletta alla presentazione dei nuovi palinsesti Rai a Napoli, l’amministratore delegato Roberto Sergio ha voluto specificarne l’importanza.

Il canone Rai evitiamo che lo paghi solo una parte degli italiani

Non c’è solo spettacolo e showbiz ma anche politica, e infatti per l’ad Sergio non si può prescindere da un sistema che fa pagare tutti e non come accadeva prima quando il numero di evasori del canone era molto alto. C’è bisogno qualora venga tolto che aumentino i controlli perché lo paghino tutti.

“Non credo che ci sia una maggioranza che ritiene il canone in bolletta l’unica possibilità di pagare una tassa senza possibilità di evasione. Dobbiamo evitare di tornare ad una parte dell’Italia che paga e l’altra no. Noi dialogheremo con la politica sostenendo la tesi del canone in bolletta, ma qualora venga tolto ci dovrà essere la garanzia che tutti lo paghino. Non sono preoccupato”.

Non solo una questione italiana, si dibatte in mezza Europa

Non è solo una questione italiana quella della tv pubblica a pagamento, il direttore generale Rossi infatti ha specificato come il tema sia dibattuto in mezz’Europa.

“Il tema del canone è ribattuto in tutta Europa. La Spagna non ha il canone dal 2010 e finanzia il servizio pubblico tramite i ricavi dei servizi privati. Da noi accade il contrario attraverso i fondi editoriali. In Francia hanno tolto il canone due anni fa attingendo all’IVA. Germania e Gran Bretagna hanno il canone come l’Italia”

Una questione di giustizia e di accuratezza nello sfruttamento delle risorse pubbliche, perché non si può prescindere dall’importanza di avere un sistema tv pubblico.

“Il tema delle risorse pubbliche deve essere garantito in maniera sicura. Io mi soffermerei come nei 5 paesi europei più importanti l’Italia ha il canone più basso e il maggior numero di ore prodotte. Se tolgono il canone in bolletta dando alla Rai più risorse certe ci guadagnerebbe. Il servizio pubblico per regolamento europeo deve essere finanziato pubblicamente con risorse certe”.