Bob Marley: One Love, il biopic dedicato al cantante e attivista giamaicano, si mostra nelle prime immagini offerte dal trailer del film diretto da Reinaldo Marcus Green, regista di King Richard – Una famiglia vincente.

Bob Marley: One Love, musica, pace e rivoluzione nel trailer del biopic

È sulle note di Jammin’, canzone del 1977, che scorrono le immagini del trailer ufficiale di Bob Marley: One Love, il biopic incentrato sulla vita della leggenda della musica giamaicana.

Il video, che potete ammirare direttamente qui sotto, mette in mostra il lavoro estetico ma anche linguistico fatto dall’attore protagonista Kingsley Bel-Adir per impersonare Marley.

Il trailer di Bob Marley: One Love.

Trama e data di uscita

Hollywood conferma il suo amore per i film tratti dalle vite straordinarie di personaggi realmente esistiti.

Dopo il grande successo di Bohemian Rhapsody, sulla vita del frontman dei Queen Freddie Mercury, è stato un susseguirsi di biografie sul grande schermo. Quella dedicata a Bob Marley sarà solo una delle prossime ad arrivare, insieme a quella che vedrà Tom Holland dismettere i panni di Spider-Man per interpretare l’icona del ballo e della musica al cinema Fred Astaire.

Il trailer evidenzia il doppio binario su cui si muoverà la pellicola, raccontando la vita di Bob Marley, divisa tra il percorso che lo ha condotto al successo – prima con la band dei The Wailers e poi da solista – e quello parallelo del suo impegno politico. Non viene, tuttavia, rivelata la data di uscita della pellicola, fissata a un generico 2024.

Il film sarà diretto da Reinaldo Marcus Green, a suo agio con i biopic dopo la fortunata esperienza con King Richard – Una famiglia vincente, dedicato a Richard Williams, padre delle due campionesse di tennis Venus e Serena Williams, e che valse l’Oscar a Will Smith.

Quando e come è morto Bob Marley

Stando al trailer, il concerto politico in Giamaica, il ‘One Love Peace Concert’, dovrebbe giocare una grossa parte nella storia raccontata da One Love.

Un evento nel quale, nel 1978, Marley pose simbolicamente fine alla guerra civile che imperversava sull’isola, dovuta alla rivalità tra i due principali partiti politici, il Jamaican Labour Party ed il People’s National Party. In quell’occasione, la star convinse, infatti, i due leader di partito a salire sul palco e stringersi la mano.

Un gesto straordinario, compiuto, però, in condizioni di salute già piegate dalla malattia. Solo un anno prima, infatti, al cantante viene diagnosticato un melanoma maligno sotto l’unghia dell’alluce del piede.

Marley rifiuta l’opzione dell’amputazione del dito, per motivi religiosi, e si sottopone a un intervento per rimuovere solo una parte dell’alluce, quella malata. Tuttavia, il tumore non viene estirpato del tutto e progredisce fino a creare metastasi al cervello.

La malattia non gli impedisce di completare il suo tour di concerti in Europa per il lancio del disco Uprising, uscito nel 1980 e che sarà l’ultimo della sua carriera. Ma l’11 maggio del 1981, la sua lotta contro il male finisce e Bob Marley muore al Cedar of Lebanon Hospital di Miami.

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