Il ministro della Salute Orazio Schillaci torna sulle tempistiche del Pnrr in relazione agli argomenti di sua competenza. Intervenendo oggi a Roma all’evento Anci sul Piano, l’ex membro del comitato scientifico dell’Istituto superiore di sanità ha predicato calma in relazione al Piano e alla sesta missione riguardante la salute.

Siamo assolutamente in linea con le tempistiche dettate dall’Europa. Si è detto che abbiamo speso solo l’1%. Abbiamo speso questa percentuale perché nel target di quest’anno quella era la spesa prevista.

A tal proposito Schillaci ribadisce come i finanziamenti “verranno spesi a partire dall’anno successivo“. Il governo è dunque “perfettamente in linea” nell’ottica di un rafforzamento della “medicina territoriale” e della “telemedicina”. L’obiettivo è una sanità “più equa, che rispetti completamente i dettami dell’articolo 32 della Costituzione”.

Schillaci sul Pnrr: “Sanità meno finanziata nel Piano, se ci sono altri fondi li prendiamo volentieri”

Un provvedimento, quello del Pnrr, che in origine era stato stabilito per “dare risposta alla pandemia“. Orazio Schillaci sottolinea però come “il capitolo della sanità è quello meno finanziato all’interno del piano”.

E’ un po’ paradossale che un finanziamento che aveva come finalità quello di rimettere al centro la salute pubblica poi dà alla Missione sulla sanità meno finanziamenti di altri. Se ci sono fondi che arrivano da qualche altra Missione la sanità li prende volentieri.

Alla luce di quest’ultimo assunto, dunque, il ministro si dice “in costante confronto con il ministro Fitto”. In presenza di “spazi e possibilità”, dal ministero “siamo lieti di avere altri fondi, che andranno usati in maniera adeguata”.

Ma come verrebbero usati questi soldi? In primis sulle infrastrutture: con l’aumento dei prezzi dei materiali, ricorda Schillaci, “abbiamo un aumento dei costi per realizzare le infrastrutture che è del 15%“. Problematica anche la situazione per quanto riguarda le cosiddette “grandi apparecchiature”.

I fondi hanno tenuto conto solo del costo netto delle macchine. Ma chiunque si occupa di sanità, in primis i dg, sa che poi queste devono essere installate negli ospedali e questo è un costo che ammonta più o meno al 10% del valore delle strumentazioni stesse. Chiederemo più soldi.

Capitolo Fondo sanitario nazionale: il ministro auspica nuove risorse che “sarà importante spendere bene”. A cominciare dal capitale umano: Schillaci rivela come “i primi” fondi “che arriveranno dovranno essere dati agli operatori“.

Credo che sia giusto valorizzarli e non continuare a chiedere sempre e solo sacrifici. Aumentare il Fondo sanitario nazionale vuol dire soprattutto pagare meglio i medici.

Un’autentica manna dal cielo, con l’obiettivo di “avere più medici che lavorano nel Servizio sanitario nazionale e abbattere le liste d’attesa“, che resta “il problema più angosciante” per “tutti i cittadini italiani”.