Il Ministro degli Affari Europei, Sud, Politiche di Coesione e PNRR, Raffaele Fitto, ha recentemente espresso ottimismo sulla prossima erogazione della terza rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Durante un evento organizzato da Farmindustria, Fitto ha delineato il panorama attuale del PNRR, affermando che siamo nel bel mezzo della fase conclusiva di erogazione della terza rata, mentre la quarta è al centro di un proficuo dialogo basato sui meriti.

Fitto su quarta rata e risorse del PNRR

Il Ministro Fitto, parlando dell’Assemblea dell’Anci Missione Italia 2021-2026, ha risposto alle domande sulla possibilità di un riutilizzo delle risorse del PNRR, specificatamente, un eventuale spostamento di queste risorse dalle Case della Comunità alle farmacie. Ha risposto che si tratta di un’idea nuova per lui, ma ha aggiunto che stanno lavorando per coordinare diversi strumenti finanziari per migliorare l’efficacia del piano.

Oltre la terza rata: il nodo degli alloggi universitari

Uno dei punti di stallo nella consegna della terza rata del PNRR riguarda la creazione di nuovi posti letto per gli studenti universitari. Questo obiettivo, che prevede la realizzazione di 7.500 nuovi posti letto per gli universitari entro il 31 dicembre 2022, ha richiesto alcuni chiarimenti tecnici, motivo per cui il pagamento è stato ritardato. Tuttavia, il Governo ha già fornito a Bruxelles la documentazione necessaria e si aspetta un riscontro positivo.

Fitto su PNRR: “Collaborazione costruttiva con Commissione Europea”

Fitto ha sottolineato l’importanza di un lavoro costruttivo con la Commissione Europea, non solo per la gestione delle risorse europee, ma anche per la valutazione delle criticità e la ricerca di soluzioni efficaci. Ha quindi riconosciuto che il PNRR era stato progettato prima dell’invasione dell’Ucraina, e quindi potrebbe richiedere alcuni aggiustamenti.

Bisogna avere la capacità di fotografare le criticità, che non devono essere occasione di scontro, ma devono essere oggetto di un confronto per trovare delle soluzioni. Abbiamo un PNRR che è stato progettato prima dell’invasione dell’Ucraina, ossia in un altro mondo. L’esigenza di adeguare questi programmi c’è.

Fitto ha proseguito sostenendo l’importanza del lavoro collaborativo, sottolineando che il successo del PNRR non è solo una sfida per il governo attuale, ma per tutto il Paese.

Modifiche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Ministro ha affermato che il governo sta lavorando su una proposta di modifica complessiva del PNRR, con l’obiettivo di presentarla alla Commissione Europea entro il 31 agosto. Questo processo richiede un ampio coordinamento e raccolta di informazioni da parte dei singoli ministeri.

Nonostante i ritardi nell’erogazione dei fondi, Fitto ha ribadito l’impegno del governo nel lavorare in modo costante e produttivo con la Commissione Europea. Ha riconosciuto che il ritardo è innegabile, ma ha messo in evidenza che solo altri due paesi dell’UE, la Spagna e la Grecia, hanno avanzato la richiesta per la terza rata del piano. Questo, secondo Fitto, indica che il ritardo è più un fenomeno normale che un’eccezione. Più precisamente, queste sono state le sue dichiarazioni:

Il tema del ritardo, se lo leggiamo nel dibattito politico del Paese è enfatizzato, ma se lo vediamo a livello europeo è un percorso nomale come stanno facendo altri Paesi.

La quarta rata del PNRR: i nodi da sciogliere

Anche per quanto riguarda la quarta rata del PNRR, il dibattito è ancora aperto con l’Ue. Le discussioni si stanno concentrando sulla questione dell’assegnazione degli appalti per la creazione di nuovi asili nido, uno degli obiettivi stabiliti per il 30 giugno. Il PNRR italiano prevede la creazione di circa 264.000 nuovi posti per i servizi educativi e di assistenza alla prima infanzia entro il 2025, ma ci sono ancora problemi da risolvere sulla realizzazione effettiva di questo obiettivo.

La questione della quarta rata è strettamente legata alla revisione del piano che l’Italia dovrà presentare entro il 31 agosto. Questa revisione dovrebbe includere progetti relativi ai fondi Repower-EU per l’indipendenza energetica dalla Russia. Il governo ha espresso l’intenzione di inviare le sue modifiche alla Commissione in anticipo rispetto alla data limite per garantire un’attenta valutazione delle proposte.