Son in tutto quarant’otto le persone indagate nell‘inchiesta antimafia ‘Imperium’. Il blitz, iniziato nelle prime luci dell’alba di giovedì 6 luglio, è stata condotto dalla Guardia di finanza, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Nell’operazione quattro persone sono finite in manette, fra cui anche anche Francesco Mancuso, fratelli dei più noti boss Pantaleone Mancuso e Giuseppe Mancuso, e Assunto Natale Megna. Quest’ultimo è il padre del collaboratore di giustizia Pasquale che, da alcuni mesi, sta raccontando agli inquirenti i loschi affari dei parenti più stretti.
Catanzaro, blitz della Gdf: chi è Francesco Mancuso
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il clan Mancuso controllava il villaggio turistico Sayonara a Nicotera Marina, nota struttura turistica. Ma proprio qui, nel 1993, si sarebbe tenuto un summit tra i capi della ‘ndrangheta calabrese per discutere se aderire o no alla strategia stragista attuata da Cosa Nostra in Sicilia e a Milano, Roma e Firenze.
Tuttavia, la maggior parte dei boss, con Luigi Mancuso in testa, avrebbero deciso di non aderire alle stragi. Secondo gli inquirenti, l’albergo nel corso degli anni avrebbe pagato il profumate quote mensili per godere di tranquillità. I soldi venivano portati direttamente da Assunto Megna a Mancuso, in carcere fino al 2012 (dopo aver scontato 19 anni ininterrotti di detenzione).
Grazie a queste ‘entrate’, il clan Mancuso avrebbe rinvestito i guadagni nel mercato del pesce di Milano e Nicotera. Qui avrebbero anche aperto dei supermercati, finito sotto sequestro dalle forze dell’ordine. Le prime notizie riportavano solo 14 indagati, mentre il ‘bottino’ dell’operazione condotta dai finanzieri sarebbe più ricco (48, appunto).