Come si fa a fare la domanda della pensione di reversibilità? Quanto tempo ho per fare la domanda di reversibilità? Cosa cambia nel 2023 per le pensioni di reversibilità? Nelle ultime settimane, abbiamo ricevuto numerose domande riguardanti la pensione di reversibilità. In particolare, molti si chiedono se devono presentare la domanda per ottenere la pensione di reversibilità o se viene erogata automaticamente.

La pensione di reversibilità è un trattamento economico che viene riconosciuto dopo il decesso del titolare della pensione o del lavoratore. Si tratta di un aiuto economico destinato agli eredi, tra cui coniuge superstite, figli e altri familiari, a condizioni che siano soddisfatti i requisiti normativi.  Analizziamo nel dettaglio i principali requisiti per ottenere la pensione di reversibilità.

Pensione di reversibilità: domanda INPS

 ll lutto è un’esperienza del tutto personale, e non esiste un modo giusto o sbagliato di affrontarlo. Oltre alla perdita di una persona cara, ci sono anche molte questioni da affrontare, come l’organizzazione del funerale, la gestione del testamento e altre situazioni complesse, inclusa la richiesta del diritto alla pensione di reversibilità.

L’INPS riconosce la pensione indiretta e di reversibilità a favore dei familiari superstiti in seguito al decesso del pensionato o del lavoratore assicurato.  

A chi spetta la pensione di reversibilità?

L’INPS riconosce il trattamento pensionistico in quanto superstiti:

  • coniuge o l’unito civilmente;
  • coniuge separato;
  • coniuge divorziato.

La reversibilità per il coniuge divorziato è condizionata al soddisfacimento di diversi requisiti. Innanzitutto, è necessario che il coniuge divorziato non si sia risposato.

Inoltre, è richiesta la presenza dell’assegno divorzile, e infine, la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Cosa cambia nel 2023 per le pensioni di reversibilità?

La pensione ai superstiti è pari a una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata all’assicurato deceduto.

Le aliquote di reversibilità sono stabilite nelle seguenti misure previste per la legge. Non rientrano nella riduzione della reversibilità diversi redditi, tra cui:

  • redditi prodotti dal medesimo trattamento ai superstiti,
  • rendita riconosciuta per l’immobile di abitazione,
  • trattamento di fine rapporto, incluso i gli arretrati assoggettati a tassazione separata.

La pensione di reversibilità è soggetta a riduzione, per il cumulo con i redditi del beneficiario, se le cifre complessive superano determinati limiti:

  • prevista una riduzione del 25% per le fasce di reddito da 21.985,86 a 29.314,48 euro;
  • prevista una riduzione del 40% per le fasce di reddito da 29.314,48 a 36.643,10 euro;
  • prevista una riduzione del 50% per le fasce di reddito da superiori a 36.643,10 euro.

Come si fa a fare la domanda di reversibilità?

L’INPS erogata il trattamento economico previa richiesta. In sostanza, la pensione di reversibilità non scatta d’ufficio in favore dei superstiti aventi diritto, ma occorre presentare una domanda secondo le modalità fornite dall’Ente nazionale della previdenza sociale.

In particolare, la domanda per l’accesso alla pensione di reversibilità può essere presentata in via telematica direttamente dal portale dell’Istituto o tramite CAF o Patronato.

 Le modalità di presentazione della domanda di reversibilità, sono:

  • servizio online INPS, credenziali di accesso: SPID, CNS o CIE;
  • patronati, intermediari convenzionati ed i Centri di Assistenza Fiscale (CAF);
  • Contact Center, raggiungibile da rete fissa (803 164) gratuito, telefonia mobile (06 164 164) a pagamento.

Quanto tempo ho per fare la domanda di reversibilità?

La richiesta della pensione di reversibilità può essere presentata a partire dall’evento della perdita del pensionato o lavoratore. Il legislatore non ha delineato un periodo preciso in cui presentare la richiesta di ammissione al beneficio. Tuttavia, esiste invece, un periodo legato alla prescrizione delle somme che corrisponde a 10 anni.

L’INPS rilascia la pensione ai superstiti a partire dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del pensionato o dell’assicurato.