Ieri Daniela Santanchè ha riferito in aula per difendersi dalle accuse che riguardano la gestione delle sue aziende Visibilia e KI Group, sorte dopo l’inchiesta di Report. Sulla situazione legale della Ministra pesa anche il mancato pagamento di 43 multe a suo carico e la bellezza di 462 accertamenti per infrazione stradale decaduti in circostanze sospette.
Inutile dirlo: per quanto ufficialmente il Governo abbia mantenuto un basso profilo sulla vicenda, questi fatti intaccano la credibilità dell’Esecutivo e pesano non poco a Giorgia Meloni. Proprio la Premier, senza però sbilanciarsi in una strigliata di capelli pubblica, aveva chiesto a Santanchè di riferire in aula, lanciando un chiaro messaggio di diffidenza.
Per il momento, di dimissioni parlano solo le opposizioni (già pronte con la mozione di sfiducia) ma pare che, sottovoce e lontano dai riflettori, anche gli ambienti di maggioranza comincino a ventilare la possibilità.
Tra l’incudine e il martello
Ora la situazione si complica per il Governo, che da tutta questa storia punta ad uscire salvando il più possibile la faccia. Adesso che Santanchè ha riferito in aula, Meloni teme il ritmo della giustizia: durante l’estate emergeranno nuovi dettagli, verranno aperte nuove inchieste, i Magistrati proseguiranno le loro indagini un passetto alla volta, tenendo di fatto aperto un dossier antipatico che rischia di pesare tantissimo sull’immagine dell’Esecutivo e di farlo colare a picco nei consensi.
Forse era meglio, si ragiona nelle sedi di Fratelli d’Italia, che l’avviso di garanzia arrivasse subito, in modo da togliere il dente dolorante e puntare a ricostruire la credibilità della maggioranza senza doversi trovare a settembre con un debito pesante verso gli elettori.
Per il momento comunque, il Partito sembra restare al fianco della Ministra, con Tommaso Foti che parla di «linciaggio politico» e offre alla collega «piena solidarietà».
Fuoco amico
Oltre che difendersi dalle opposizioni, Daniela Santanchè dovrà guardarsi le spalle anche dagli alleati. Da Forza Italia infatti arrivano commenti critici sulla figura della politica, che definiscono «indebolita». In particolare, sembra che gli alleati di FI, sempre rigorosamente a microfoni spenti, stiano maturando l’idea che dovrebbe essere Giorgia Meloni, in quanto capo del Governo, a chiedere a Santanchè di fare un passo indietro per salvare la faccia della maggioranza.
Allo stesso tempo ci sono le mire espansionistiche della Lega: un Ministero in più non farebbe di certo male ai seguaci di Matteo Salvini.
Eppure, anche dagli alleati, la facciata è quella di una totale fiducia e solidarietà. Queste infatti le parole di Matteo Salvini dopo l’informativa in aula di Santanchè:
Sono assolutamente soddisfatto. La sua è la storia di un’imprenditrice Italiana che ha avuto delle difficoltà, che ha messo a rischio i propri averi per ripartire. Io mi fido dei miei colleghi.