Giovedì 6 luglio rappresenta una data segnata in rosso sul calendario degli appassionati di shopping. In quasi tutte le regioni italiane, iniziano i saldi estivi 2023, per un periodo medio di sei settimane. Quest’anno, l’attesa è carica di aspettative sia per i commercianti che per i consumatori, specialmente in un contesto di inflazione crescente e prezzi al rialzo. Con l’obiettivo di risparmiare sul prezzo pieno, si prevede un boom di vendite.
Regolamentazione dei saldi estivi 2023: un cambiamento necessario
I saldi sono associati alle vendite straordinarie e sono disciplinati dal D.Lgs. n. 114/1998 e L. n. 248/2006. I commercianti devono rispettare le delibere regionali e la nuova direttiva europea 2019/2161, recepita con il decreto legislativo del 7 marzo 2023.
Grazie proprio al decreto legislativo del 7 marzo 2023, vengono introdotte nuove regole per garantire trasparenza e correttezza nelle vendite di fine stagione.
Nonostante il quadro di regole più chiare e severe, l’arrivo dei saldi estivi 2023 non è esente da polemiche. Le nuove regole sui saldi, entrate in vigore il 1° luglio, hanno introdotto alcune riforme significative, tra cui l’obbligo di non mettere in saldo stagionale i fondi di magazzino e una maggiore trasparenza sui prezzi online.
I commercianti sono ora obbligati a esporre sia il prezzo pieno sia il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni, oltre al prezzo scontato. Ciò aiuta i consumatori a comprendere il reale valore dell’offerta e a confrontare i prezzi più facilmente.
Come affrontare le pratiche scorrette nei saldi?
Un focus particolare è posto sul fenomeno dei “furbetti del cartellino”, ovvero quei commercianti che artificiosamente gonfiano i prezzi prima dei saldi per poi applicare sconti apparentemente convenienti. In seguito all’introduzione della direttiva europea 2019/2161, nota come Omnibus, sono state introdotte sanzioni più severe per queste pratiche scorrette. Secondo Mauro Antonelli, direttore del centro studi Unione Nazionale Consumatori, sono tuttavia necessari controlli più severi da parte delle autorità locali per garantire l’effettiva applicazione delle nuove regole.
Infatti, la direttiva europea Omnibus ha introdotto la regola del prezzo precedente. Ora, i consumatori troveranno sul cartellino del prodotto desiderato, oltre alla percentuale di sconto, anche il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni precedenti e non più il prezzo di listino. Questa novità apporta maggiore trasparenza e riduce la possibilità di sconti ingannevoli, rendendo le vendite in saldo più affidabili.
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Calendario saldi estivi 2023: chi finisce prima e chi dopo
Un’altra questione di rilievo riguarda le date di inizio e fine dei saldi, che variano da regione a regione. Per l’anno 2023, l’inizio dei saldi è stato uniformato al 6 luglio in tutta Italia, riducendo così la confusione generata dalle date sfalsate degli anni precedenti. Tuttavia, le date di fine dei saldi rimangono diverse da regione a regione, una situazione descritta come “la stortura del federalismo” da Antonelli.
Nella tabella seguente andremo a elencare le date di inizio e fine dei saldi estivi 2023 per ogni Regione:
REGIONE | PERIODO SALDI ESTIVI 2023 |
Abruzzo | 6 luglio per 60 giorni |
Basilicata | 6 luglio – 6 settembre |
Calabria | 6 luglio per 4 settimane |
Campania | 3 luglio per 60 giorni |
Emilia Romagna | 6 luglio per 60 giorni |
Friuli Venezia Giulia | 6 luglio – 30 settembre |
Lazio | 6 luglio per 6 settimane |
Liguria | 6 luglio per 45 giorni |
Lombardia | 6 luglio per 60 giorni |
Marche | 6 luglio – 1° settembre |
Molise | 6 luglio per 60 giorni |
Piemonte | 6 luglio per 8 settimane |
Puglia | 6 luglio – 15 settembre |
Sardegna | 6 luglio per 60 giorni |
Sicilia | 6 luglio – 15 settembre |
Toscana | 6 luglio – 31 agosto |
Umbria | 6 luglio – 31 agosto |
Valle d’Aosta | 6 luglio – 30 settembre |
Veneto | 6 luglio – 31 agosto |
Provincia Autonoma di Trento | Per 60 giorni |
Provincia Autonoma di Bolzano | 14 luglio – 1° agosto (nella maggior parte dei Comuni) |
I diritti dei consumatori durante i saldi: ecco quali sono
Durante i saldi, i consumatori hanno diritto al cambio merce o al rimborso in caso di prodotti difettosi. Questo diritto, tuttavia, deve essere esercitato entro due mesi dall’acquisto e conservando lo scontrino.
Saldi estivi 2023: come evitare le truffe
L’Unione Nazionale Consumatori consiglia di essere cauti con gli sconti superiori al 50%, in quanto raramente sono credibili, salvo eccezioni nell’alta moda. In media, gli sconti non superano il 25%. È importante concentrarsi sul prezzo finale piuttosto che sulla percentuale di sconto, che potrebbe essere ingannevole. Bisogna evitare i saldi di fondi di magazzino, poiché per legge, i saldi dovrebbero riguardare solo la merce di fine stagione. Un controllo degli scaffali dei negozi può rivelare se la merce è vecchia o nuova. Infine, prima di fare shopping, bisogna capire cosa è veramente necessario.