I mutui a tasso variabile sono in costante aumento e all’orizzonte non si intravede un calo, bensì nuovi incrementi che potrebbero arrivare già nella prossima riunione della Bce.

Mutuo a tasso variabile, quanto può aumentare?

Sul tema, Mattia Pari, segretario nazionale aggiunto della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene” condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci su Radio Cusano Campus.

La situazione sta peggiorando -ha affermato Pari-. Le famiglie indebitate in Italia sono 6,8 milioni, quindi stiamo parlando di circa il 25% del totale, di queste 3 milioni e mezzo hanno un mutuo di acquisto della casa. Con l’innalzamento dei tassi così veloce da parte della Bce al 4% e il probabile nuovo incremento al 4,25%, sono aumentati i mutui a tasso variabile, sia in essere sia di nuova concessione.

Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute in media del 75%. Chi pagava una rata di 500 euro al mese, oggi ne paga una di 875 euro, quindi 375 euro in più. E’ molto probabile che le rate dei mutui a tasso variabile aumentino ancora. E anche i nuovi mutui a tasso fisso subiranno un’incidenza dei tassi: siamo passati da un interesse medio dell’1,8% al 5%. Per i nuovi a tasso variabile potremmo arrivare a breve intorno al 6% e alla fine del 2021 eravamo allo 0,6%. Chi ha un prestito di 150mila euro della durata di 20 anni, avrà una rata mensile di 1090 euro rispetto a un anno fa quando era di 665 euro”.

Le possibili soluzioni

In merito alla proposta del governo di allungare le scadenze per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, Pari ha affermato: “Il presidente dell’Abi Patuelli, raccogliendo questa richiesta, ha sensibilizzato le banche in questo senso. E’ una proposta che va gestita col proprio consulente bancario. Se una persona è in profonda difficoltà deve valutare questa ipotesi, ma anche i costi maggiori che comporta, perché non si tratta di una soluzione gratuita”.

Le conseguenze sui lavoratori bancari

L’aumento dei tassi dei mutui e dell’indebitamento delle famiglie sta provocando tensioni sociali che si riverberano anche sui lavoratori bancari, come ha sottolineato Pari:

“Questa situazione di crisi ha effetti anche sulle lavoratrici e i lavoratori bancari, i quali stanno gestendo una tensione sociale, che dalla pandemia in poi sta crescendo e ci sono stati anche episodi di violenza, con aggressioni verbali e fisiche. Questo dramma sociale, è bene precisarlo, non è responsabilità di chi sta allo sportello. I bancari sono persone qualificate a cui affidarsi per una consulenza, che in questo contesto è indispensabile. Sono gli unici che possono indirizzarci verso scelte migliori e più qualificate. Bisogna anche cercare le soluzioni migliori, per chi deve accedere a nuovi mutui è interessante sentire più banche, perché le banche sono in competizione tra loro”.

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