Giorni delicati in casa Forza Italia. La morte di Silvio Berlusconi – avvenuta lo scorso 12 giugno in seno al lungo calvario con una malattia degenerativa – ha posto un punto che mette tutti, obtorto collo, nelle condizioni di dover andare a capo. Ognuno lo fa a modo suo ma tutti con la promessa, tacita e non detta, di un impegno a far andare avanti il partito. Forza Italia, seppure partito personale, deve andare avanti anche senza Berlusconi. Non senza difficoltà, ovvio. Alcune difficoltà sono palesi, altre restano silenti, altre ancora che rimangono in potenza fino ad esternarsi in forme drammatiche e altisonanti. Un esempio è quanto avvenuto ieri quando Maurizio Gasparri e Licia Ronzulli che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbero avuto un acceso battibecco.
Una riunione accesa
I parlamentari di Forza Italia sono stati tutti quanti convocati ieri. Ordine del giorno: organizzazione delle presenze all’interno delle varie commissioni. Licia Ronzulli, capogruppo al Senato, ha sollecitato i vari esponenti forzisti ad essere presenti all’interno delle commissioni e, per evitare che ci siano assenze tali da pregiudicare il procedere dei lavori, di fare in modo che tutti si rendano disponibili anche a sostituire gli assenti. Una richiesta che non avrebbe trovato d’accordo Maurizio Gasparri, il quale specificato di non poter garantire una cosa del genere in quanto Vicepresidente della Camera dei deputati e, quindi, impegnato anche su altri fronti. È bastato questo a trasformare una normale riunione in un botta e risposta acceso, animato, animato da accuse pesanti da una parte e dall’altra. Secondo il quotidiano che ha ricostruito la vicenda, infatti, Gasparri avrebbe intimato le dimissioni da Ronzulli in quanto – nella sua accusa – non adatta al ruolo. Pronta la sua risposta che sarebbe stata: “Se mi dimetto io, qui viene giù tutto”.
Le smentite
I diretti interessanti smentiscono categoricamente e ritengono che le ricostruzioni giornalistiche siano state ammantate di iperboli equivoche. “Vi hanno informato male. Non è successo assolutamente nulla. Tra l’altro io oggi ero impegnato per le comunicazioni del Ministro Santanché” ha detto Maurizio Gasparri come riporta il Corriere della Sera. Minimizza anche Licia Ronzulli che, si legge, spiega aver solamente: “Chiesto di garantire la presenza nelle commissioni anche ai Presidenti di Commissione ed ai Vicepresidenti perché dobbiamo garantire i numeri e, quindi, il sostegno al governo”.
Eppure, qualcosa è successo. Lo confermano numerosi testimoni anonimi che hanno parlato al Corriere della Sera e che, messi alle corde, non hanno potuto che confermare che della tensione ci sarebbe stata. Non sarebbe nemmeno la prima volta – aggiunge qualcuno – nelle settimane addietro ci sarebbero stati diversi momenti complicati che avrebbero fatto paventare, addirittura, la possibilità di un riassetto alla guida dei gruppi di Camera e Senato. Sarebbe stata proprio la morte di Silvio Berlusconi ad interrompere questa rivoluzione a portare un clima di – apparente – calma all’interno del partito.
Nelle mani di Tajani
È Antonio Tajani il paciere in grado di tenere unito il partito ed evitare che tracolli tra le sue piaghe intestine. Lo stiamo vedendo in questi giorni, ad esempio nelle sue dichiarazioni in vista delle elezioni europee, il Vicepremier parla già da leader di partito. Una investitura che arriverà ufficialmente il prossimo 15 luglio quando di riunirà il quartier generale di Forza Italia in una seduta del Consiglio Nazionale. La prima, dopo B.