Alla fine arrivano anche le scuse di Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura, finito nel ciclone a causa di alcune battute considerate sessiste, ha ceduto alle pressioni che da più parti arrivavano.

Sgarbi è tornato sulle polemiche dopo il question time alla Camera, e dopo le scuse del presidente della fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, sottolineando:

Condivido pienamente la posizione del ministro Sangiuliano e mi dispiace con chiunque si sia offesa per parole che non riguardavano nessuna persona se non me e il mio cancro alla prostata”.
 

Caso Maxxi, Sgarbi: “Ringrazio chi non si è sentito offeso

Il sottosegretario ha poi lanciato un attacco ai giornali:

“Spero che le mie scuse con chi si è sentito turbato stabiliscano adesso una tregua. Ricordo che oggi su un quotidiano nazionale sono stato definito ‘handicappato’, insultando me e i portatori di handicap’: non mi pare di aver letto parole di condanna”. 

Sgarbi ha poi voluto ringraziare tutte quelle persone che non si sono sentite dal suo discorso e che, probabilmente, hanno capito il senso delle frasi del sottosegretario.

Ringrazio tutte le donne e gli uomini che non si sono offesi per un uso del linguaggio che non ha alcun riferimento con i comportamenti descritti, ma si esaurisce nel circuito delle parole, secondo una consuetudine verbale che oggi ha caratterizzato in Senato anche l’intervento dell’onorevole Misiani, che ha parlato di ‘persone che si fanno un m… così”.