Il caso della Santanchè ha infervorato i banchi del Senato e ancor di più quelli della Camera, dove non è in programma una sua informativa sullo caso Visibilia. Se la maggioranza appare unita, l’opposizione è invece frammentate. Ognuno va per la sua strada. Ma a seguire – questa volta – pare che sarà il Pd, mentre il Movimento 5 Stelle condurrà la sua crociata per la mozione di sfiducia nei confronti della Pitonessa.

La ministra del Turismo è accusata di falso in bilancio e bancarotta (come mostrano le inchieste di Report e de Il fatto quotidiano) per il periodo in cui lei è stata azionista di controllo e amministratrice di Visibilia. Durante la sua informativa al Senato, la Pitonessa ha anche sventolato un foglio che testimoniava come non fosse iscritta nel registro degli indagati (ma era indagata da novembre 2022).

Il caso continuerà a far parlare di sé, se non altro per le dimissioni richieste da gran parte dell’opposizione e che molto probabilmente non arriveranno. Come anche ribadito dalla Santa. La maggioranza ha eretto uno scudo che però potrebbe iniziare a mostrare le prime crepe. Mentre in Parlamento si scatenava l’inferno, la premier Meloni era in Polonia per parlare con il suo omologo Mateusz Morawiecki.

Bisognerà attendere il ritorno del presidente, l’unica che ha la forza in sé per poter smuovere le acque. Ossia rafforzare la maggioranza o spingere la ministra alle dimissioni.

Santachè, Patuanelli: “Presentata la mozione di sfiducia”

Intanto nell’opposizione c’è fermento. Pd e Azione non hanno appoggiato la mozione di sfiducia sostenuta invece dai Pentastellati. Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato ha infatti annunciato di aver “presentato” l’atto nei confronti della Santanchè.

Per i dem, invece, era sufficiente l’interrogazione e la richiesta di chiarimenti. Anche se in serata il Pd ha spiegato che “se la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata dal Movimento 5 stelle, dovesse arrivare in Aula per essere votata, il Pd voterà a favore“, aggiungendo che non era loro intenzione presentarla per timore di ricompattare la maggioranza. Ma alla luce dei nuovi risvolti (la desecretazione dell’iscrizione nel registo indagati), sarà difficile.

Se il Pd batte di vita flebile, Azione latita. Carlo Calenda ha chiesto che Santanchè valuti da sola le dimissioni. “Non abbiamo chiesto le dimissioni della Santanchè fino ad oggi. Abbiamo chiesto spiegazioni. Le spiegazioni date sono parziali, inesistenti o omissive. La ministra dovrebbe seriamente valutare di fare un passo indietro”, ha scritto il leader di Azione su Twitter.

Una politica condivisa anche da Mariastella Gelmini. La senatrice di Azione ha lasciato l’onere a Twitter per esternare i suoi pensieri, senza però chiedere in maniera diretta le dimissioni. “Ho ascoltato l’informativa della ministra Daniela Santanché al Senato. Vedremo se le sue parole saranno confermate anche dai fatti. Ad oggi, a mio avviso, non ci sono mozioni di sfiducia che tengano. Sono e sarò garantista, anche in questo caso”.

Borghi (Iv): “No a dimissioni, valutazioni nelle sue mani”

Il senatore Enrico Borghi sostiene che Italia Viva non chiedere le dimissioni ma che dovrà valutare la stessa ministra. “Non chiediamo le dimissioni ma diciamo che ogni valutazione sul prosieguo della sua permanenza ministeriale, è nelle sue mani e del presidente del Consiglio”.

Salvini: “Soddisfatto dell’informativa”

La maggioranza difende il suo ministro. Il vicepremier Matteo Salvini si è detto “soddisfatto” dell’informativa, giustificando Santanchè come una “un’imprenditrice italiana come tante, che di fronte alle difficoltà ha messo a pegno la casa per evitare di fallire“. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera per Fratelli d’Italia, attacca l’opposizione e in particolare il Movimento 5 Stelle. “Questo dimostra la strumentalità di queste richieste. Era infatti un canovaccio già scritto da queste opposizioni da tempo: richiesta informativa e poi mozione di sfiducia. Adesso, vediamo quali motivazioni aggiuntive porteranno“. Ma adesso la magistratura ha ribaltato il tavolo. Vedremo se la ministra si dimetterà da sola.