Arriva la notizia che più o meno tutti aspettavano: la ministra del turismo Santanché è indagata, almeno da novembre, per bancarotta e falso in bilancio.

Il tutto solo a poche ore dall’informativa della ministra Santanché al Senato sulle inchieste giornalistiche dove si dichiarava non informata se indagata.

Un segreto di pulcinella rivelato dopo lo sfogo in aula

Sembrava essere nell’aria quello che ormai tutti si immaginavano, stavano uscendo troppe informazioni riguardo le indagini intorno alle attività imprenditoriali della pitonessa.

Anche se oggi in aula la stessa ministra Santanché aveva assicurato tutta l’aula di non essere informata se fosse mai stata indagata dalla procura di Milano, sventolando fogli di prove.

Indagata almeno da novembre 2022

La Ministra del Turismo Daniela Santanché però risulta indagata almeno dallo scorso novembre per bancarotta e falso in bilancio in merito a presunte irregolarità nella gestione delle società del gruppo Visibilia, da lei stessa fondato.

Da mesi, come riferiscono alle agenzie alcune fonti della Procura di Milano, l’iscrizione del suo nome nel registro delle notizie di reato non è più secretata.

Lo è stato per un periodo di tre mesi non rinnovabili come prevede il codice di procedura penale per scelta degli inquirenti che hanno ravvisato “specifiche esigenze attinenti all’attività di indagine”.

A questo punto è chiaro come l’istanza presentata a inizio anno dagli avvocati per chiedere se la ministra fosse iscritta nel registro degli indagati risultasse per forza di cose negativa.

Ci chiediamo allora, è la stessa istanza che la ministra ha sventolato in aula oggi? Pur sapendo che nel frattempo avrebbero potuto indagarla o secretare la sua posizione.

Restano le istanze degli ex dipendenti

A fare da sfondo a questa vicenda che di politico ormai ha lasciato poco sul tavolo, restano le istanze degli ex lavoratori delle aziende che facevano riferimento alla ministra Santanchè.

“Non ho nulla contro il ministro Santanchè, per me può fare quello che vuole nella vita. Ho lavorato in quell’azienda per 30 anni. Ho dato le dimissioni a settembre 2022 e a novembre avrei dovuto incassare 44mila euro come ultima parte del tfr. Mi è arrivata la busta ma il bonifico non è mai arrivato”

Questo il racconto nel corso di una conferenza stampa al Senato organizzata dal M5S con il leader Giuseppe Conte, di Monica Lasagna, ex dipendente di Ki Group, società che faceva riferimento alla ministra Santanchè.