Con un numero dei suoi, Jai Hindley ha vinto la quinta tappa del Tour de France 2023. L’australiano ha completato una fuga di più di 100 chilometri, dominando nella salita finale, staccando Felix Gall. Quindi, l’ex vincitore del Giro d’Italia 2022 ha resistito all’assalto dei big che dietro hanno scatenato l’inferno. Da segnalare, infatti, l’attacco vigoroso di Jonas Vingegaard che nell’ascesa del Col de Marie Blanque ha staccato nettamente Tadej Pogacar. Il campione in carica della Grande Boucle ha fatto fuori tutti gli avversari, correndo alla rincorsa – invano – dello stesso Hindley. La classifica di tappa premia così il ciclista classe 1996 che non vinceva una gara da 402 giorni.

Tour de France 2023, l’ordine di arrivo della quinta tappa

Per Pogacar segnaliamo invece un ritardo di 1 minuto e 37 secondi da Hindley e 1 minuto e 04 da Vingegaard. Segnaliamo anche la bella prova di Giulio Ciccone che è rimasto sempre davanti, mancando però l’appuntamento con i più forti. L’italiano ha chiuso la frazione in seconda posizione, regolando il gruppetto dei primi inseguitori, con Vingegaard in quinta piazza. L’ordine di arrivo:

  1. Jay Hindley (Bora Hansgrohe) in 3h57’07”
  2. Giulio Ciccone (Lidl-Trek) a 32″
  3. Felix Gall (AG2R-Citroen) a 32″
  4. Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) a 32″
  5. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) a 34″
  6. Matthias Skjelmose (Lidl-Trek) a 1’38”
  7. Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) s.t.
  8. Tadej Pogacar (UAE Emirates) s.t.
  9. David Gaudu (Groupama-FDJ) s.t.
  10. Carlos Rodriguez Cano (Ineos Grenadiers) s.t.

La classifica generale al termine della tappa odierna

Detto questo, si ridisegna la classifica generale con Adam Yates che perde la maglia gialla. Quest’ultima sale sulle spalle dello stesso Hindley che ha compiuto il colpo grosso. In seconda posizione ecco Jonas Vingegaard a 43 secondi, il quale – a sua volta – ha 53 secondi di vantaggio su Pogacar. Ciccone si trova attualmente sul podio con 1 minuto e 03 secondi di ritardo da Hindley.

Test non superato per Egan Bernal che ha perso il contatto con i più forti fin dai primi chilometri dell’ultima asperità.

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