L’omicidio di Primavalle non ha ancora una verità giudiziaria stabilita e gli avvocati della famiglia della giovane Michelle Causo, presenti ai funerali della ragazza, dichiarano che le indagini in corso intendono accertare se il presunto assassino abbia agito da solo o meno.
Omicidio Primavalle, gli avvocati: “La famiglia vuole un segnale importante dalla giustizia”
Si sono celebrati oggi, 5 luglio, nella chiesa di Santa Maria della Presentazione in via di Torrevecchia, a Roma, i funerali di Michelle Causo.
Il dolore e la commozione erano accompagnati, nei presenti, da sentimenti di rabbia e frustrazione, per una giustizia ancora lontana. Nonostante il presunto assassino sia stato individuato in un ragazzo conosciuto nel quartiere, divenuto bersaglio di minacce di morte, l’iter processuale deve ancora avere inizio.
In questa fase ancora segnata dall’incertezza, a provare a fare chiarezza sullo stato d’animo e la determinazione della famiglia della ragazza sono i legali chiamati a rappresentarla: gli avvocati Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso, rappresentanti rispettivamente della madre e del padre della minorenne.
Nebuloso, raggiunto dai microfoni di Tag24, evidenzia come per i familiari di Michelle sia importante l’accertamento della verità e che la punizione sia giusta, perché perdere una figlia così giovane “porta ad aspettarsi una risposta importante da parte della giustizia”.
In merito alle indagini in corso, l’avvocato sostiene che gli inquirenti sono, al momento, impegnati ad accertare se “il presunto assassino possa non aver agito da solo“, al momento del delitto o quando ha cercato di occultare il cadavere.
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Avvocato Di Brigida: “Serietà e stop alle illazioni”
Alle parole di Nebuloso fanno eco quelle della sua collega Claudia Di Brigida, che sottolinea come l’obiettivo principale della famiglia sia ottenere giustizia. Tuttavia, chiarisce, è necessario che l’intera vicenda sia trattata “con serietà e rigore” per garantire una ricostruzione della verità che sia “rispettosa della vita di questa povera ragazza”.
Il riferimento è alle molte ricostruzioni apparse sui media all’indomani dell’omicidio, che volevano Michelle assassinata per un presunto debito di pochi euro, rivendicato dal suo assassino, o per una cifra anche superiore. Tutte illazioni, spiega l’avvocato, nelle quali “la famiglia non riconosce la ragazza”.
Parlando, poi, del presunto omicida, il legale sostiene che non sia arrivata alcuna richiesta di perdono, “un percorso complesso che non credo sia rilevabile in questo momento”.
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