Si è tenuta oggi, mercoledì 5 luglio, in Senato l’informativa di Daniela Santanchè. La ministra del Turismo è chiamata a rispondere all’inchiesta giornalistica di Report in merito alle sue società. Nel mirino della trasmissione televisiva la gestione delle aziende a lei riconducibili, tra fornitori non pagati e dipendenti che ancora attendono il tfr post licenziamento.

Santanchè è finita nel mirino delle opposizioni e in molti hanno invocato le sue dimissioni. Su tutti Elly Schlein: alla trasmissione Agorà su Rai3, la segretaria dem ha puntato la lente d’ingrandimento sulle “cose molto gravi” su cui la ministra ha da riferire.

Non ci può essere una ministra che ha un debito per lo stato di quasi tre milioni. Sono fatti per cui altri ministri in Italia e in Europa si sarebbero già dimessi.

Tra chi difende a spada tratta Santanchè c’è in prima fila la premier Giorgia Meloni, che ha spiegato di credere nella sua innocenza. A detta della premier, la ministra avrebbe chiarito la propria posizione in Aula.

Esordendo in Aula a Palazzo Madama, la ministra del Turismo parla di “una campagna di vero e proprio odio” nei suoi confronti.

Non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia. Spero vorrete darmi atto che a fronte della richiesta di alcuni gruppi di opposizione e dico alcuni e non tutti, ho subito dato la disponibilità a riferire, cosa che qualcuno ha anche considerato eccessiva.

Informativa Santanchè in Senato, la ministra: “Mai appropriata di nulla che non mi appartiene”

Dopo aver ringraziato l’esecutivo e la presidente del Consiglio “per la solidarietà”, Santanchè ha difeso il suo lavoro sottolineando di fare impresa da quando ha 25 anni.

Sono partita da Cuneo con la forza del lavoro contando solo su me stessa, ho raccolto importanti successi imprenditoriali. Sono fiera di aver dato lavoro a tante persone. Ho investito nella pubblicità, nell’intrattenimento e poi nell’editoria. Ho potuto scrivere pagine di successo.

L’ex sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio del governo Berlusconi ha ribadito di non essersi “mai appropriata di nulla che non mi appartiene”.

Non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario. Voglio chiarire subito che la persona cui attingono i miei detrattori come grande accusatore, a differenza di quanto riferito in televisione e su altri mezzi, non è un piccolo risparmiatore, ma secondo le notizie che lui stesso ha divulgato è una sorta di finanziere, che si è trasferito prima a Londra, poi in Svizzera e a Montecarlo e ora risiede alle Bahamas.

La ministra: “Dalla stampa pratiche sporche e schifose”

Nel corso dell’informativa, Santanchè ha parlato di “pratiche sporche e schifose” provenienti dalla stampa.

Non ho mai avuto nessun controllo nel settore dell’alimentare biologico come molti media hanno raccontato. Ho svolto attività di impresa nel mondo della pubblicità, editoria, e intrattenimento e non ho mai superato il 5% della mia partecipazione. Nel 2010 il gruppo del settore biologico è stato preso non da me ma dal padre di mio figlio, con cui non avevo più alcun legame. Per 30 anni dal mio gruppo nessuno mi ha mai accusato di nulla. 

Caso Santanchè, il Movimento 5 Stelle presenta una mozione di sfiducia

Al termine dell’informativa, sulla vicenda è intervenuto il pentastellato Stefano Patuanelli. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato ha annunciato di aver presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanchè.

Ad accompagnare le parole di Patuanelli, i grillini hanno lanciato il coro “dimissioni, dimissioni” all’indirizzo della ministra.

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