Casa Fiat non farà più auto grigie ma ancora possiamo vedere le nuvole, queste si ancora grigie, sul futuro sulla produzione auto negli stabilimenti italiani di Stellantis.

La casa automobilistica francese con un po’ di sangue italiano e americano ha fatto registrare grandi numeri negli ultimi anni. Mentre in Italia il settore automotive si sotto scacco proprio perché poco considerato.

Poca Italia nella produzione auto di Stellantis

Il giorno dopo la presentazione al Lingotto di Torino della nuova 600 e della Topolino, un copia della Ami di Citroen, arrivano i dati sulla produzione in Italia. In particolare i dati riguardano lo stabilimento di Melfi dove è in aumento rispetto allo scorso anno.

Peccato però che i volumi restano bassi e ancora indietro ai numeri del 2019. Un +18,4% sulla produzione è uno dei dati di quanto emerge dal report presentato in conferenza stampa dalla Fim Cisl nazionale sulla produzione negli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis nel primo semestre 2023. 

“Se lo rapportiamo al 2019 la perdita è invece di circa 42.000 auto (-27%), la flessione più pesante negli stabilimenti dell’auto. Delle 110.820 auto prodotte il 24% è rappresentato da 500x, il 45% sono Jeep Renegade e il 31% Jeep Compass. La situazione dello stabilimento nel corso del 2023 – si legge nel report – è in miglioramento rispetto ad un minor impatto generato dagli stop produttivi per mancanza di materiale, che nel corso del 2022 sono stati complessivamente di 297 turni (pari a 104 giorni produttivi)”.

Per i metalmeccanici di Cisl al centro c’è comunque una politica sul lavoro alquanto carente. Stellantis ha utilizzato strumenti come ricollocazioni e invito al trasferimento che hanno di fatto scendere il numero degli occupanti.

I volumi restano bassi: i nuovi modelli prodotti all’estero

Per quanto riguarda la produzione delle nuove auto presentate dal presidente Elkan a Torino, sarà fuori dall’Italia. Il programma è stato presentato da Olivier Francois, ceo di Fiat, la nuova Topolino sarà prodotta come Amy in Marocco, mentre la nuova 600 a Tichy.

“In Italia produrremmo più auto se se ne comprassero di più. Questo Paese è l’unico in Europa che arretra sull’elettrico perché non ci sono incentivi sufficienti”.

La provocazione del presidente francese riguarda proprio il mercato italiano e quegli incentivi che il governo italiano fatica a far entrare nei piani riguardo all’uso dell’elettrico.

Secondo il ceo Fiat, gli stabilimenti italiani sono saturi o lo saranno secondo i piani previsti, con riferimento specifico a Melfi, Pomigliano e Mirafiori. Una bella novità, sono anni che i sindacati accusano l’azienda di spostare le varie produzioni italiane verso altri paesi europei e non.