Sulle coste italiane arrivano altri migranti: nuovo sbarco oggi a Lampedusa. Un barchino lungo 9 metri è stato intercettato dagli uomini della Guardia costiera nelle acque dell’isola siciliana e poi soccorso. A bordo vi erano 59 persone. Tra questi una donna e tre minori. I migranti hanno riferito ai soccorritori di essere partiti tutti dalla Tunisia.
Migranti, nuovo sbarco oggi a Lampedusa
I 59 migranti arrivati oggi, mercoledì 5 luglio 2023, a Lampedusa, in Sicilia, sono stati sottoposti subito ad un primo triage sanitario e poi sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Le persone sono arrivate a bordo di un barchino di 9 metri. Ad aiutarle e farle scendere sulla terraferma sono stati decine e decine di soccorritori.
Il barchino era stato intercettato precedentemente dai membri della Guardia costiera, che hanno seguito con attenzione e precisione le attività di ancoraggio e di sbarco dei migranti. Attività che si ripetono quotidianamente non solo a Lampedusa, ma anche in tante altre zone del Sud Italia. Questo è il settimo sbarco nella località siciliana a partire dalla mezzanotte. In totale al momento si contano all’incirca 300 nuovi arrivi oggi sulla più grande delle Pelagie.
Lampedusa oggi: qual è la situazione?
Di tutti questi nuovi ospiti, una gran parte è già stata imbarcata su un traghetto di linea Galaxy che giungerà a Porto Empedocle entro questa sera. Altri invece, in particolare coloro che sono stati pre-identificati ma non fotosegnalati, saranno trasferiti, a breve, con la nave militare di nome Dattilo a Reggio Calabria.
Dopo i vari arrivi di oggi (tra i quali ci sono anche delle donne, dei bambini e dei ragazzini minorenni) l’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa al momento sembra contare 742 ospiti. I posti disponibili però sono circa la metà. 400 per la precisione. Come si può ben intuire, si tratta di una situazione problematica non solo per i migranti stessi, ma anche per i gestori delle strutture di accoglienza.
Da diversi mesi ormai gli occhi degli italiani sono tutti puntati sul delicato tema dei migranti. Il governo italiano, anche in queste ultime settimane, sta avendo diversi confronti con gli altri paesi europei, in cerca di una soluzione che vada bene a tutti. Tuttavia, sembra essere sempre più difficile trovare questa soluzione.
Migranti, Meloni: “Basta migrazione illegale”. Le dichiarazioni di oggi
A esporsi sempre oggi, mercoledì 5 luglio 2023, è stata la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo il bilaterale a Varsavia, la premier e Leader di Fratelli d’Italia ha rilasciato delle dichiarazioni congiunte con il suo omologo polacco Mateusz Morawiecki.
Meloni ha riferito di ammirare il Presidente del consiglio della Polonia per il lavoro che fa per difendere gli interessi del proprio Paese, aggiungendo che poi tra loro non c’è alcuna divisione. Il motivo? Insieme stanno lavorando per fermare la migrazione illegale, da sempre uno degli obiettivi della leader di Fratelli d’Italia. Ecco le parole della premier:
Io non potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l’interesse Polonia, ma non c’è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale non su come gestirla quando i migranti arrivano in Europa.
Giorgia Meloni ha dunque spiegato che la loro posizione sostanzialmente è la stessa, poiché entrambi vogliono raggiungere lo stesso scopo. Poi la Presidente del Consiglio ha lanciato l’ennesimo invito all’Europa: quello di cercare di risolvere il problema della migrazione illegale partendo dalle basi. Migrazione illegale che, secondo la politica, arriva poi anche in Italia creando non pochi problemi.
Finché l’Europa pensa di risolvere il problema discutendo su come gestire migranti quando arrivano su territorio europeo non troverà mai soluzioni reali perché gli interessi delle nostre nazioni anche banalmente per ragioni geografiche sono diversi.
E ancora la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi:
Quello che mette insieme gli interessi di tutti gli Stati membri è fermare l’immigrazione illegale prima che arrivi da noi, con un lavoro completamente diverso che va fatto con l’Africa di cooperazione non predatoria, di sostegno a quelle nazioni che a loro volta molto spesso sono vittime della tratta degli esseri umani, dei trafficanti della mafia del terzo millennio.