La Cina ha cercato di distogliere Vladimir Putin dal concretizzare le sue minacce di un possibile attacco nucleare in Ucraina. È la rivelazione del Financial Times: il quotidiano britannico cita una presunta diffida da parte del leader di Pechino Xi Jinping nei confronti dello zar.

I funzionari cinesi si prendono privatamente il merito di aver convinto il leader russo a fare marcia indietro rispetto alle velate minacce atomiche.

Xi avrebbe recapitato la sua ambasciata al Cremlino durante la visita a Mosca dello scorso marzo. In quell’occasione, il presidente cinese avrebbe esternato le preoccupazioni del Paese del Dragone sulla guerra tra Russia e Ucraina, nonostante il suo tacito sostegno a Putin.

Lo staff di Zelensky considera “importante” la posizione della Cina su un possibile attacco nucleare in Ucraina

Un commento alla notizia della supposta posizione della Cina svelata dal Financial Times è arrivato dal capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Su Telegram, Andriy Yermak ha postato uno screenshot dell’articolo del quotidiano britannico con un breve commento.

Questa è una posizione importante della Cina riguardo alla minaccia nucleare del folle terrorista russo.

Nel frattempo, la controffensiva di Kiev continua a concentrarsi nelle direzioni di Bakhmut, Melitopol e Berdyan. Lo conferma il portavoce dello Stato maggiore delle forze armate ucraine Andriy Kovalev, citato da Ukrinform. Secondo Kovalev, le forze di difesa stanno agendo in particolare a nord e a sud della città di Bakhmut. Nel frattempo, le truppe continuano a frenare l’avanzata avversaria nelle direzioni di Lyman, Avdiiv e Marin.

L’esercito russo è in ginocchio dall’avanzata delle truppe, rafforzate dagli aiuti economici dell’Europa e di tutto l’Occidente. Secondo il capo di Stato maggiore della Difesa del Regno Unito, l’ammiraglio Tony Radakin, i soldati di Mosca avrebbero perso metà del loro potere combattivo. A pesare è soprattutto la perdita di 2.500 carri armati.

A proposito degli aiuti dell’Occidente Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, è tornato a criticare gli Stati Uniti. Le parole dell’ex presidente russo sono state riprese da Ria Novosti.

Se gli Stati Uniti e i loro vassalli smettono di fornire armi all’Ucraina, l’operazione speciale finirà in pochi giorni.